Calle dei Preti, Venezia.
Sotto titolo: come transitare per una calle mettendo in conto di venire “radiografato” dalla testa ai piedi.
Ma qui non bisogna intenderne l’accezione negativa. Bisogna capire che si trattava di una delle zone più popolari di Venezia e ci si conosceva tutti.
Qualsiasi forestiero che attraversava la calle veniva fotografato e registrato nei suoi movimenti. Le informazioni poi venivano accuratamente riportate al vicino affinché tutto fosse nella giusta logica e conoscenza.
Era un “controllo di vicinato” ante litteram.
D’altronde Calle dei Preti, nel sestiere di Castello, era una delle zone più note e popolate di Venezia.
Famosa anche per un altro motivo.
In Calle dei Preti negli anni ’40 e ’50 risiedevano le più belle ragazze di Castello, come ci ricorda Eleonora che ringraziamo sempre per le sue preziose foto d’epoca.
“E per passare – continua Eleonora – ci voleva il ‘passaporto’ “.
Ecco ritornare in tono scherzoso il “controllo”.
Impossibile, infatti, pensare di transitare per la calle, anche solo per andare a vedere dove abitava una ragazza o per cercare di incrociarla per strada, senza dichiarare “Che cosa si facesse lì…”.
Calle dei Preti, Venezia. Anni ’50.
La Venezia che era.
Calle dei Preti, Venezia, anni ’50. Ovvero: scordarsi di poter passare senza essere radiografato
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