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Bus Actv senza gel igienizzante, professore protesta: “Minacciato di denuncia”. Lettere al giornale

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Dopo le segnalazioni sugli affollamenti dei vaporetti nell’estate della pandemia, il prof. Fabio Mozzatto, cittadino veneziano, racconta una situazione di rischio da lui riscontrata nei giorni scorsi sugli autobus in partenza da Piazzale Roma.

“La prevalenza dei bus Actv era priva di igienizzante a bordo: nella maggior parte dei casi era terminato e non rifornito, un altro era assente o rimosso, o i flaconi erano privi di dispensatore – spiega Mozzato – ho segnalato la cosa già dal pomeriggio a un conducente di bus, ma quando ho notato che persino il bus n. 5 proveniente dall’Aeroporto che porta passeggeri da tutto il mondo con i “rischi conseguenti” era privo del gel, non ho potuto tacere e ho chiesto a un ispettore di non far partire il mezzo senza che fosse stato fornito di igienizzante”.

L’addetto Actv avrebbe dapprima ipotizzato una denuncia per “interruzione del servizio”, ma poi, visto che Mozzatto aveva intenzione di chiamare i Carabinieri (“e non certo per capriccio, ma per l’estensione che sta nuovamente avendo la pandemia) si sarebbe messo in contatto con i vertici Actv, proponendo il cambio di bus ma solo a Tessera, cosa non ritenuta idonea dal cittadino. Per questo, in seconda battuta, avrebbe fornito di persona un flacone di igienizzante al bus, che sarebbe poi partito “come prevenzione comanda”.

“Visto che i Carabinieri tardavano ad arrivare – continua Mozzatto – e nei bus che ho visitato i flaconi erano prevalentemente privi di igienizzante se non addirittura assenti o guasti, ho chiesto un accertamento alla Polizia Locale che ha confermato i fatti, ma ha specificato che non può fermare la partenza dei mezzi ‘non a norma’ perché le disposizioni (Ordinanze Regionali e DPCM di Maggio non lo prevedrebbero”.

Un altro ispettore sopraggiunto sul posto avrebbe anche lui ribadito al cittadino la possibile denuncia per “interruzione di pubblico servizio” visto il ritardo provocato sulla tabella di marcia.

“Cosa insussistente – specifica Mozzatto – perché le cose sono state chieste e non imposte, e non si spiega perché, se non ci fosse stato alcun obbligo del gel a bordo, gli ispettori non l’avessero detto subito anziché concordare l’ipotesi del cambio di mezzo a Tessera e rifornito poi il bus di igienizzante”.

Nel frattempo sarebbe intervenuta anche la Questura prendendo atto di quanto constatato dalla Polizia Locale, mentre Mozzatto, amareggiato per l’accaduto, si sarebbe congedato sottolineando che, se non per legge, almeno per prevenzione e buon senso, l’igienizzante dovrebbe essere puntualmente rifornito durante la giornata. “Se questa richiesta è meritevole di una denuncia, lo deciderà chi di competenza, ma soprattutto lo giudicheranno i cittadini che è anche nelle mie intenzioni tutelare”.

“Sui citati obblighi, il DPCM di maggio 2020 prevede che nei mezzi pubblici “ove possibile” debba esserci l’igienizzante. Dal momento che i flaconi c’erano, quindi, “era possibile installarli e fornirli”. Il fatto che gli stessi fossero prevalentemente vuoti rappresenta secondo Mozzatto “un’omissione” e il mezzo avrebbe dovuto essere ritenuto “non idoneo, quindi esonerato dal servizio”.

“Chi cerca di tutelare, seppur con insistenza, la salute in questa emergenza storica va intimidito con denunce da parte di un’azienda di trasporto, tra l’altro partecipate dal Comune?”
“L’Assessore competente Renato Boraso che ne pensa della vicenda?” domanda il prof. Mozzatto.

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5 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Io sono d’accordo con Mozzato, è una questione di principio… Non capisco poi perché non ci siano più controlli su chi si abbassa le mascherine a bordo sia dei vaporetti che degli autobus… L’altra sera ad esempio, autobus strapieno, signora visibilmente raffreddata (o con allergia) prima senza, poi quando l’autobus è partito se l’è messa ma tenuta giù… Le ho chiesto se per cortesia poteva metterla, risponde che non riesce a respirare… A sto punto lascio perdere, ma non va bene, confidiamo fosse allergica …

    • …e chi controllerà se i bus saranno pieni all’80, al 90 o al …120 %?
      Pare che Actv non lo ritenga suo compito o il personale non possa farsene carico (e infatti i vaporetti sono stracolmi, e hanno avuto pure il coraggio di fare la Mostra del Cinema…!).
      Solita storia italiana… La legge c’è ma nessuno controlla (come per il caos di smog e moto ondoso in Rio Novo, praticamente…).
      Ecco perché i contagi crescono a vista d’occhio e tra poco chiuderemo l’Italia di nuovo (e c’è il rischio che, con la seconda “botta”, si chiuda per sempre…), e perché farò ulteriori esposti.
      Non si può tacere, altrimenti saremo sempre gli ultimi in Europa (e tra poco nel mondo).
      Chi tace acconsente, e per cambiare le cose in Italia non bisogna “chiedere gentilmente” perché vieni ignorato e magari pure “deriso”. Devi “urlarle”, scrivere e presentare esposti.
      D’altra parte, se ritardi di un giorno di rinnovare l’abbonamento, mica Actv te lo fa presente gentilmente: ti stanga addebitandoti magari un’enormità di spese amministrative ecc….
      Poi se non hai il computer, non puoi nemmeno chiedere il rimborso (inconcepibilmente permesso solo “online”: Actv sembra avere tutti i diritti, ma pochi doveri ) dell’abbonamento dei mesi non fruiti per Covid, mentre chi (beato lui) non l’aveva fatto, ha potuto viaggiare gratis perché i controlli erano sospesi…! Fesso chi ha pagato?
      E meno male che Actv ci bombarda di pubblicità dicendo che abbonamento annuale….conviene (ai fessi?).
      E’ ora di muoversi prima che sia troppo tardi…
      Prof. Mozzatto Fabio. (fesso abbonato annuale…)

    • Gentile Minosse, giusto ed ovvio.
      Ma…tutti potremmo avere anche una pistola in borsa, ma è previsto che ce l’abbiano dell’ordine…
      E’ una questione di principio: ciascuno deve assolvere ai suoi obblighi: se non abbiamo la mascherina, Actv non ci da salire, mica ne ha una un borsa per noi…
      Tra l’altro, nei battelli in gel dentro ai flaconi prevalentemente c’è, ma secondo me solo perché è messo… dove nessuno lo vede (dietro la porta della cabina comandante e al bagagliaio, mentre dovrebbe essere a mio avviso messo in posto ben visibile (meglio se con apposito cartello che ne sancisce l’obbligo di uso,come accade nei negozi…) all’entrata in cabina passeggeri…

      Cordialità.
      Prof. Mozzatto

      • Verissimo anche nei bus ad aprile maggio luglio c’erano le bottigliette ma vuote x settimane è perché nei negozi si e in bus no e proprio vero chi controlla il controllore

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