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Scuola di Venezia: “Mai ordinati banchi a rotelle, ce li hanno mandati”

Preside di istituto veneziano smentisce l’ex ministra Lucia Azzolina: "Mai ordinati, ci sono arrivati. E ho dovuto buttarli perché pericolosi"

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A Venezia prosegue la querelle sui banchi a rotelle. Querelle nata dopo che una foto apparsa sui social ha materializzato il timore di tutti i cittadini che temevano sprechi: i banchi a rotelle caricati su una chiatta e avviati in discarica.
Oggi parla una dirigente Preside di istituto che conferma di averli dovuti gettare perché inutilizzabili, oltre al fatto di non averli mai ordinati. Ciò viene specificato dopo i chiarimenti dell’ ex ministra Lucia Azzolina che aveva ribadito anche recentemente che lei non c’entrava con quelle decisioni, in quanto ogni presidio aveva ordinati autonomamente i banchi con le rotelle.

“La nostra scuola non ha mai acquistato né attraverso Consip né mediante altre procedure i 40 banchi a rotelle. Il tutto è debitamente documentato agli atti”, afferma, intervistata oggi su Il Gazzettino, la dirigente dell’Istituto Benedetti-Tommaseo di Venezia, Stefania Nociti, a proposito della vicenda dei 40 ‘banchi a rotelle’ inutilizzati e gettati al macero.

Sulla vicenda – che è stata immortalata dalla fotografia di una ‘bettolina’ in cui le sedie vengono gettate per essere portate al macero – l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha annunciato un’interrogazione parlamentare, arrivando a prospettare anche un danno erariale per la rottamazione degli arredi. Ma Nociti precisa che “esattamente il 21 luglio 2020 è stato compilato un form con cui il Benedetti-Tommaseo chiedeva 60 sedie con la ribaltina e 320 banchi tradizionali, che non sono mai stati consegnati”.

Al loro posto, a novembre, i 40 banchi a rotelle oggetto della polemica, “privi di imballaggio, di documenti di accompagnamento e di scheda tecnica”, sottolinea. I banchi restano inutilizzati e inutilizzabili, per di più senza la ‘ribaltina’, più larghi dei banchi monoposto 50×70, e abbandonati in biblioteca: “Era ridotta una discarica di materiali infiammabili: ho adottato un provvedimento d’urgenza per ragioni di sicurezza prevenzione e tutela dell’incolumità di circa 1.200 studenti, 105 docenti e 50 dipendenti”, conclude Nociti.

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