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Area di crisi industriale complessa di Venezia. Una falsa partenza

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Tosiani rispondono a Valdegamberi: "Cos'ha fatto lui in Regione?"
C’erano molte aspettative sull’incontro odierno in Regione sull’area di crisi industriale complessa di Venezia.

Le parti sociali, e nella fattispecie la CGIL di Venezia e del Veneto, da tempo chiedono un incontro al fine di stabilire le direttrici dello sviluppo dell’area e per avere rassicurazioni sulla destinazione manifatturiera del territorio, soprattutto contro eventuali speculazioni che rischierebbero di rallentare e invalidare ogni opportunità di ripartenza di un territorio che da troppo tempo aspetta risposte.

La convocazione di oggi, fatta da tre assessorati presieduti dagli assessori Donazzan, Marcato e Caner, aveva tutti i presupposti per intavolare la tanto auspicata discussione politica con le parti sociali, sulla gestione delle prerogative assegnate dalla costituzione dell’area di crisi complessa e soprattutto sul futuro e sulla rinascita del sito industriale e manifatturiero di Porto Marghera, area strategica non solo per l’intero Paese ma per tutta l’area mediterranea.

Peccato che la parte politica presente, dopo una introduzione che ha di poco superato i saluti, abbia abbandonato la riunione a causa di una convocazione del Consiglio Regionale.

Si è assistito, così, all’ottima, spiegazione tecnica su tempi, metodi, modalità, effettuata dai preparatissimi tecnici della Regione, ma che, privata di una discussione preventiva sul disegno politico e programmatorio, dato soprattutto dal confronto della rappresentanza territoriale, rischia di restituire una visione del territorio e dello sviluppo, basata su piccoli segmenti e totalmente priva di una visione organica e strategica per lo sviluppo del territorio.

Oltre a questo serve da subito un chiarimento sul rapporto tra produzioni industriali esistenti e potenziali, portualità e logistica, finalizzato ad ottimizzare ogni azione sinergica tra questi elementi e per rendere lo sviluppo realmente armonico e sostenibile, salvaguardando la vocazione industriale e manifatturiera dell’area.

Ci aspettiamo quindi un prossimo incontro nel quale poter finalmente conoscere la visione di sviluppo futura del territorio da parte della Regione, per poi fornire il contributo che le parti sociali da tempo chiedono di poter mettere a disposizione.

CGIL VENEZIA e VENETO

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