L’apprendimento è un tesoro che seguirà il suo proprietario ovunque. (Proverbio cinese)
Il prossimo anno scolastico offrirà l’insegnamento della lingua cinese agli studenti dello Stefanini e svilupperà l’area linguistica ed economico giuridica del liceo.
Proiettato verso una trasformazione culturale che superi gli stereotipi per approfondire la grandezza e la complessità della Cina, il progetto, a giudizio del prof. Andrè Andraous Hanna, che cura la programmazione, affiancherà le esigenze lavorative al mondo dell’imprenditoria e la lingua orientale sarà il veicolo di questa fusione. Già la camera di Commercio punta ad una relazione con gli studenti, offrendo opportunità lavorative.
Si inizierà con due classi prime, ne dà notizia il Gazzettino in edicola oggi. Due prime che saranno supportate da specifici insegnanti, che avranno il compito di trasmettere la storia, la cultura e soprattutto la lingua di una civiltà antica, che ha arricchito la storia dell’umanità.
Già il Sole 24 Ore scriveva che “non esiste azienda italiana, piccola, media o grande, per la quale la Cina non presenti l’opportunità di ampliare il proprio business o, in qualche modo, di risparmiare”.
Una grande potenza commerciale come quella cinese induce molti giovani ad iscriversi all’Università di Ca’ Foscari e di scegliere il cinese, come lingua preferenziale.
Poterlo studiare al liceo, come da alcuni anni già avviene al liceo Canova di Treviso, sarà d’incoraggiamento per quei giovani che oltre alle tecnologie e alle strategie economiche, vogliono provare a scalare pazientemente la Grande Muraglia.
Sarà un viaggio lungo e faticoso, ma li convincerà che non esiste una Cina proibita, una muraglia che non è possibile varcare, perché, come dice un proverbio cinese: anche un viaggio di mille miglia comincia con il primo passo.
Redazione
26/04/2016
(cod liceci)
(foto di repertorio)