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Zaia: “Linee guida nostre, non Inail”. “Ai ristoranti bastano 2 metri, non 4”

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Zaia: gravissimo se c'era un piano del disastro ed è stato tenuto nascosto

Il presidente Zaia ha parlato oggi sulle dinamiche delle riaperture spingendo, come prevedibile, in direzione del suo orientamento ormai noto verso il recupero delle attività commerciali.

“La Regione in teoria dovrebbe poter presentare un’ordinanza dopo il Dpcm più estensiva, qualora lo creda e voglia; noi chiediamo l’apertura di molte attività tra cui tutte quelle commerciali, bar ristoranti e servizi alla persona ma chiederemo l’apertura anche dei centri sportivi, palestre e piscine”, ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia.

“Abbiamo nostre linee guida – ha aggiunto Zaia – concertate con le realtà che detengono interessi, e interfacciate con le linee delle altre regioni. Però ci deve essere nel Dpcm la previsione e la possibilità per le regioni di mettere altre linee guida rispetto all’Inail. Se sono una ‘condizione sine qua non’, nessuno sarà in grado di applicare linee guida alternative”, ha concluso.

“Il bagnino fa la respirazione bocca a bocca, non muore nessuno”, le parole di Zaia, quando viene sollecitato dai giornalisti ad un commento sulle linee di comportamento per gli assistenti balneari, che dovrebbero limitarsi alla ventilazione forzata in caso di soccorso a bagnanti. “Siccome gira ‘sta storia – ha proseguito Zaia – secondo voi un medico può rifiutarsi di salvare una vita di una persona perché c’è il droplet? Fanno la respirazione bocca a bocca”, ha concluso.

Altre le aperture del presidente enunciate oggi: “Inseriremo nell’ordinanza regionale la riapertura di tutti i centri per 0-14, dalla fattoria didattica all’asilo ai centri estivi ai Grest”. “Nel provvedimento del governo – ha spiegato ai giornalisti – c’è il finanziamento ai centri estivi. In attesa che ci autorizzino, se li finanziano, è altrettanto vero che ci debbano andare bambini, quindi infiliamo dentro i centri estivi e diamo la stura per partire con queste iniziative”, ha concluso.

“Per ristoranti sufficiente un paio metri. Stiamo discutendo sul posizionamento dei tavoli. Spero che tutta questa partita si possa risolvere domani, al massimo alla volta di sabato” ha continuato il presidente del Veneto. “Bisognerà che ci siano gel per le mani, un flacone per tavolo, che ci sia la misurazione della temperatura. Poi ci sarà anche il distanziamento, valuteremo. Ma prima serve l’autorizzazione ad applicare linee regionali”.

“Le linee dell’Inail sono discrezionali, i famosi 4 metri sono frutto di un lavoro al tavolino da parte dei tecnici, i nostri dicono altre misure”. “Non è una norma automatica – ha precisato Zaia – ma mediata dell’umanità di quelli che ci lavorano. abbiamo un’intesa verbale con il presidente del Consiglio su linee guida generali e linee di apertura delle Regioni. Per certi settori economici sono impossibili, basti pensare all’Harry’ Bar di Cipriani. Perché non avere un approccio mitteleuropeo? In Germania o in Austria danno solo indicazioni con delle icone”, ha concluso.

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