La notte del 12 novembre Walter Mutti ha perso tutto. La forza devastante dell’acqua gli ha strappato la sua edicola alle Zattere, trascinandola tra le onde e facendola letteralmente scomparire.
“I danni sono incalcolabili – commenta Walter, edicolante e punto di riferimento per gli abitanti della zona – nessuno pensava a una marea di queste proporzioni”.
La sua storia ha trovato spazio su tutti i media, elevandolo a simbolo di una città completamente in ginocchio . “Allarmato dall’aggravarsi delle previsioni ero tornato a controllare l’edicola, e per la prima volta l’ho sentita muoversi e tremare dal vento. L’ho lasciata e ho fatto ritorno a casa, alla Giudecca; dopo qualche ora la struttura non c’era più.”
“L’edicola non era ‘del Comune’ – prosegue Walter – ma quasi interamente pagata dalla mia famiglia. La struttura era stagna, impermeabile e totalmente ignifuga, ma dopo il rifacimento delle rive del 1997 non è stata ancorata al suolo, pare, per una decisione della Salvaguardia. Certo che nessuno poteva prevedere un evento di tale entità, con marea a 187 cm e raffiche di vento fino a 100 km/h: una calamità naturale! Ci ho rimesso anche computer e registratore di cassa, oltre all’intera giacenza di giornali che gli editori, almeno, sembrerebbero rimborsarmi”.
Ma mentre si attendono le modalità degli indennizzi pubblici, i Veneziani non sono stati a guardare, facendo partire una raccolta fondi per Walter che in meno di 48 ore ha superato la soglia prefissata di 25 mila euro. “E’ incredibile – commenta l’edicolante – ringrazio di cuore chiunque abbia contribuito. Quel chiosco è tutta la mia vita: non so quanto possa costarne uno nuovo, ma voglio riaprire e tornare alla normalità il prima possibile”.
Il fautore dell’iniziativa è Carlo Cardan, un cittadino che si è dichiarato sostenitore delle edicole e che, nonostante il raggiungimento della soglia prefissata, non ha fermato le donazioni. E sulla pagina ufficiale della sottoscrizione riporta la volontà di Walter di condividere la generosità di Veneziani (e non) per aiutare conoscenti e amici che, come lui, hanno fatto i conti con la furia degli eventi.
Dopo la terribile notte del 12 novembre, Venezia si è svegliata generosa e solidale, con i suoi residenti uniti per lasciarsi alle spalle i 187 cm di marea, i brutti ricordi e poter al più presto ripartire.
Walter Mutti ha potuto contare anche sul supporto del premier.
Al tweet di Giuseppe Conte – che annunciava il suo imminente arrivo a Venezia – Walter ha risposto con le foto della sua edicola, staccata dalla fondamenta e trascinata chissà dove. Ed è così che Palazzo Chigi lo ha contattato.
“Il premier mi voleva vedere – continua – ho spiegato che l’indomani sarei stato in Prefettura, di conseguenza l’incontro è stato fissato lì. C’erano anche il Ministro delle Infrastrutture, il Presidente della Regione Zaia e il Prefetto Zappalorto”. Com’è stato l’atteggiamento del premier? “Conte è apparso toccato e molto solidale: ha ascoltato la mia storia e ha ventilato dei rimborsi immediati per tutti i Veneziani che come me sono stati colpiti dalla sciagura. Non si è soffermato sulle cifre, anche perché era in partenza per Roma: l’annuncio dei 5 mila euro ai privati e 20 mila agli esercenti è partito in un secondo momento”.
Per Walter, intanto, il conforto della consapevolezza di poter contare sulla vicinanza di tanti che lo sostengono.