Un’aggressione selvaggia, una brutta storia quella che è capitata a due coniugi di 70 e 74 anni che stavano passeggiando con il loro cane a Sant’Elena.
Siamo al calar della sera e la donna, che sta parlando al cellulare con un’amica, alla vista di due biciclette che stavano circolando a pochi passi da lei, esprime il suo punto di vista. Dice all’amica che a Venezia le biciclette non possono circolare, ma la conversazione non sfugge all’attenzione dei due ciclisti, che scendono dal mezzo e iniziano a inveire contro gli anziani.
Dalle parole ai fatti. L’uomo molto più giovane della coppia, sferra un pugno in faccia al marito, come racconta la moglie “prima lo ha spinto e poi lo ha colpito selvaggiamente con una violenza inaudita, mentre la donna continuava a inveire contro di me, io urlavo, supplicavo, ma niente, quello continuava”.
Una furia quell’uomo veneziano che non si è accontentato del pugno e delle spinte contro un muretto, ha costretto a terra il malcapitato e spinto la faccia sui masegni, fino a rompergli le labbra. Una scena tremenda, tanto che la compagna di bicicletta gli ha detto di smettere.
“Ha scaraventato a terra mio marito con la faccia schiacciata contro i masegni, mentre con un ginocchio gli bloccava la schiena e minacciava. Io gridavo se era matto, una violenza così non l’ho mai vista”.
Impauriti ,“conciati” e mesti gli anziani hanno fatto ritorno a casa: l’uomo insanguinato e ferito dalla forza bruta e violenta del ciclista (nessuno ha sentito, visto, ha potuto difenderli, intervenire? ndr). La donna ha chiamato i carabinieri che hanno raggiunto l’abitazione e convinto l’uomo a farsi medicare al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile.
Ferite, abrasioni, ematomi e le conseguenze in testa delle gomitate ricevute: questo l’inventario degli effetti della violenza, sapendo quanto danno psicologico può aver provocato una vicenda tanto amara.
Andreina Corso