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Arriva la Venicemarathon, residenti “prigionieri”

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Venicemarathon, giornata di festa e occasione di svago e sano divertimento in libertà. Non vissuta da tutti allo stesso modo, però.

Una nota negativa arriva da residenti del popoloso sestiere di Castello dal titolo: “Noi sequestrati con transenne per lasciar passare i corridori”.

Secondo la segnalazione, infatti, per tutta la giornata di domenica gli abitanti delle zone attorno la via Garibaldi attraversando la ‘Calle Colonne’ si sono trovati la strada sbarrata. Inutile cercare di passare, gli addetti al ‘posto di blocco’ spiegavano che il passaggio era vietato.

Chi si trovava ad uscire dai noti archi che si affacciano alla Riva dei Sette Martiri per tutta la giornata è stato rimbalzato ed ha dovuto tornare indietro. Ma fino a qui sarebbe stata una semplice scocciatura, invece nemmeno così il problema era così risolto, anzi.

Raggiungere lo sportello bancomat della banca in riva, tanto per fare un paio di esempi, oppure arrivare ai pontili Actv dei giardini, è stata comunque una sorta di impresa. Chi faceva le vie interne, attraverso i Giardini o la Calle San Domenico si trovava alla fine transenne dove i passaggi erano a senso unico, naturalmente opposto al proprio perché il flusso di corridori e accompagnatori arrivava in senso contrario ed questo era da agevolare.

(foto sotto: Venicemarathon il giorno dopo, ancora le transenne ad indicare passaggi obbligati e varchi vietati).

Da via Garibaldi, a quanto pare, raggiungere la fermata del vaporetto voleva dire far il giro per San Giuseppe e uscire dai Giardini alla fermata Biennale per poi tornare indietro, allungando la strada di circa 1 Km quando normalmente si compone di pochi passi. Ma non era nemmeno detto.

Non è andata meglio, infatti, per chi scendeva da Sant’Elena. La fiumana di persone in fondamenta già faceva passare la voglia, ma anche volendo cercare di passare – di nuovo – transenne alla fine chiudevano la via poco dopo la Partigiana costringendo le persone a tornare indietro a cercare di nuovo la strada interna per San Giuseppe.

La signora Olga ci chiede: “Ma chi l’ha studiata la viabilità della corsa quest’anno?”. “Certo ai corridori sarà andato bene: tutte le strade erano per loro ed avevano percorsi privilegiati e transennati, ma gli altri?”.

Vero è che fino a qualche tempo fa la Venicemarathon si ‘accontentava’ di chiudere metà Riva dei Sette Martiri per lasciare una grande corsia ai corridori. Questa corsia si è allargata col tempo e adesso arriva ad interdire completamente tutta la fondamenta intera e tutte le strade di uscita. “Gazebo e spazi attrezzati si sono anche ‘impadroniti’ di tutti i giardini, ma si potrebbe anche dire pazienza se solo venisse lasciato il passaggio ai residenti”.

“Ho chiesto – conclude la signora – di vedere l’ordinanza con cui veniva interdetta la strada pubblica, anche ad un vigile che sovraintendeva al senso unico – che non faceva passare in quanto contrario al nostro – davanti ai vaporetti. Nessuno me l’ha mostrata, ma ci vogliono dei permessi per chiudere le strade, dagli avvisi, la gente almeno va informata, tipo ‘dalle – alle’, invece niente … Ma cosa sta diventando questa città?”.

E ci lascia così con un interrogativo forse indicativo dei tempi che corrono: ci si cura sempre meno del rispetto per i residenti in quanto minoranza, mentre prioritari sono gli eventi che portano presenze.

La Venice Marathon è un appuntamento sportivo consolidato a Venezia e anno dopo anno raccoglie sempre più successo, adesioni e partecipazioni. Come accade anche per la Biennale, il Carnevale, il Redentore e tutti gli eventi che rendono grande Venezia nel mondo ma diventano sempre più difficili da gestire numericamente per farli coincidere con le esigenze di vivibilità dei residenti che non vi partecipano.

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La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. Ribadisco:
    Disagi in tutta la Riviera, e Veneziani prigionieri
    Superato il limite! Alt, basta, stop!
    La Maratona se la faccia a casa sua Rosa Salva…!Così come la Vogalonga, partita come manifestazione contro il moto ondoso (che c’è tutt’ora…!) e diventata l’ennesima attrazione turistica con partecipanti in canoa o Dragon Boat, invece che in sandolo o caorlina, e dove i partecipanti veneziani sono ormai un’esiguità.
    Turisti fuori dalle scatole! TUTTI!
    Altro che tassa di sbarco, astutamente rinviata a dopo le elezioni al “duemila e chissà quando”, e che pure “esonera” tutti i pendolari dei 9.000 nuovi posti letto economici presso la stazione di Mestre perchè pagano la “esigua” tassa di soggiorno, che sarebbe un’altra cosa.

    Venezia torni ai Veneziani.
    Tutta e solo per loro.
    I soldi dei turisti ai furbi, i disagi e i costi ai cittadini? Eh no, c’è un limite, ed è stato superato!

    Chi è d’accordo, proponga una lista civica alle prossime elezioni! Io ci sto, e firmo subito.
    “Meno turisti, più soldi per tutti” dovrebbe essere il motto.
    Attendo la proposta.

    Prof. Fabio Mozzatto.
    Veneziano “D.O.C.”

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