Venezia, sono trascorsi quarant’anni dall’assassinio del commissario Alfredo Albanese.
La mattina del 12 maggio 1980 il commissario Alfredo Albanese, dopo aver salutato la moglie, è salito sulla sua fiat 131 azzurro metallizzato per andare negli Uffici della Digos della Questura di Venezia, lavoro al quale si dedicava con passione.
Ma una fiat 850 gli si è inchiodata davanti, in via Comelico, e due giovani di un nucleo armato brigatista hanno aperto il fuoco sparandogli addosso, uccidendolo. Sono trascorsi 40 anni da quel giorno.
Ogni anno, alla presenza della signora Albanese, la Questura di Venezia si stringe nel ricordo del giovane commissario in una cerimonia di commemorazione che ha sempre visto una grande partecipazione.
Il covid-19 quest’anno ne limiterà la partecipazione, ma non il ricordo: una ristretta cerimonia si svolgerà domani, alle 12, con la deposizione di una corona di fiori ai piedi della lapide del commissario da parte del questore di Venezia Masciopinto, in presenza di una piccola rappresentanza del personale della Questura, con l’utilizzo dei dovuti dispositivi di protezione individuale e la garanzia dell’opportuno distanziamento.
La cerimonia sarà contenuta, ma ancora vivo e forte è il ricordo del commissario Albanese in coloro che l’hanno conosciuto, e in tutti i poliziotti della Questura di Venezia.