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Venezia non vuole i musicisti di strada? “I vigili sono gentili, ma…”. Lettere

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Venezia non vuole i musicisti di strada?
Una storia già sentita che occasionalmente riemerge.
Escludendo la sacralità di Piazza San Marco, dove qualsiasi tipo di “manifestazione” è rigorosamente proibita, sono davvero i regolamenti, la cultura dei residenti, l’intransigenza delle forze dell’ordine a rendere più difficile qui che altrove la vita ai giovani che fanno poeticamente la scelta di girare il mondo con il loro strumento?
La discussione di oggi trae spunto dalla musicista che ha dovuto riprendere la sua arpa e andarsene da Piazza San Marco appena presa posizione. In realtà, sebbene diplomata al conservatorio, pare fosse arrivata più per un servizio fotografico che per il piacere di diffondere note.
Aldilà di questo, mettiamo agli atti il commento qui sotto arrivato oggi da un altro musicista.
Anch’esso indica Venezia come “poco ospitale” verso questa forma d’arte.
E’ arrivato il momento per la città di farsi un esame di coscienza su questo?

Sono un musicista e conosco queste situazioni.
Venezia ha un regolamento che soffoca da molti anni l’arte di strada (dal 2007 circa) ed in pratica ci si può esibire come artisti solo in posti marginali e dopo avere ottenuto una autorizzazione che, per averla devi fare domanda un mese prima con marche da bollo (32 euro) e nonostante tutta la trafila burocratica la maggior parte delle volte non si riceve neanche il permesso.
Ne danno al massimo 10 in un mese e non si può suonare vicino ai bar, ristoranti, chiese, uffici, ponti e tante altre limitazioni da incubo.
Praticamente insomma rischi sempre problemi pur avendo il permesso e le pene sono durissime: multa da 133 euro e sequestro dello strumento.
Il Sindaco non vuole neppure saperne di migliorare un poco queste regole nonostante le tante proposte costruttive avute negli anni perfino dalla federazione nazionale artisti.
Questi sono i fatti.
I vigili di per sé sono pure gentili ma spessissimo ricevono richieste di intervento da negozianti, ristoratori o residenti assolutamente intolleranti.
Io ne so qualcosa…

lettera firmata

(foto: artisti-musicisti di strada a Venezia, da archivio, regolarmente autorizzati a Venezia. Foto precedente a febbraio 2020.)

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7 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Il problema è di semplice soluzione:
    concentrare gli artisti di strada, quelli con esibizioni musicali, in zone di alto transito dove oltre a nn esservi la residenza non rompano i co***** a nessuno e dove oltretutto guadagnino di più.
    Queste zone sono:
    – ai 2 lati del Ponte di Calatrava,
    – in prossimità delle 2 aiuole che si rovano davanti la stazione ferroviaria e che sono di pertinenza del Comune e non delle Ferrovie dello Stato,
    – Nello spazio antistante al Palazzo Papadopoli a Piazzale Roma (dov’era la sede dei Vigili)
    – ai piedi del Ponte che da Piazzale Roma porta ai Giardini Papadopoli
    – all’interno dei Giardini Reali
    – (in stagione) vicino l’imbarcadero dei Giardini (per la giia dei visitatori della Biennale)
    – in Riva degli Schiavoni ( vicino al monumeto, dove non abita nessuno e gli ospiti degli hotel durante il giorno sono in giro per la città)
    – in Riva degli Schiavoni ( alla Pietà, dove non abita nessuno e gli ospiti degli hotel durante il giorno sono in giro per la città)

    • Si infatti, ma ci sarebbero molte altre zone ottime. Attualmente i posti permessi, buoni che ” funzionano” sono pochi e quindi vanno tutti li gli artisti e fanno a gara a chi ci arriva prima col risultato di esibizioni ripetitive quotidianame che mettono alla prova i nervi dei residenti…se ci fosse un numero maggiore di zone permesse sarebbe meglio. Hanno già progettato un nuovo regolamento che di facciata vuole mostrare di migliorare la situazione ma in realtà distruggerà completamente l’arte di strada poiché confinerá gli artisti in zone periferiche di scarsissimo passaggio.

  2. Sono un famoso artista di strada ed ho suonato diverse volte a Venezia e desidero chiarire che quelli che si lamentano di avere la musica sotto le finestre per ore hanno ragione ma il vero problema è proprio che noi artisti quando veniamo Venezia abbiamo talmente poca scelta riguardo a dove esibirsi che facciamo praticamente le file per suonare sempre negli stessi pochi anzi pochissimi posti disponibili e questo provoca ovviamente il disagio descritto da certi residenti od esercenti. Ad esempio tutto il Sestriere San Marco è assolutamente, completamente vietato… Ci sono dei campi molto larghi e spaziosi dove ci si potrebbe benissimo esibire senza amplificazione senza intralciare in alcun modo il flusso pedonale. Perché ad esempio Venezia ha vietato l’arte di strada fino a luglio 2021 visto che ora il Veneto sta per diventare zona bianca ed il turismo sta per ripartire pienamente?

      • gioia del buco del **** ! Avere quotidianamente lo stesso inquinamento acustico, specie se non richiesto, sai che gioia …. Tu devi essere ******** che vuoi a tutti i costi imporre la tua volontà a tutti .

        • È una vergogna scandalosa , la mentalità troglodita di vietare a uno di esprimersi con la musica , è vietato dalla costituzione , in Italia c’è la libertà di espressione.

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