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Musicista allontanata da Piazza San Marco: Nane contro i vigili [VIDEO]

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di Giorgia Pradolin
Musicista allontanata da Piazza San Marco.
E’ cominciato oggi il Carnevale di Venezia, primo giorno di una manifestazione totalmente diversa da come si era abituati a conoscerla nel mondo.
L’epidemia da coronavirus è ancora in corso e non ha dato alterative, quest’anno tutti gli eventi si spostano sul web. La gente però ha una gran voglia di muoversi, e non solo di navigare su internet, lo dimostrano i visitatori arrivati oggi nel centro storico veneziano, senz’altro più numerosi di quanti la laguna ne abbia visto negli ultimi mesi.
Piazza San Marco per ora resta chiusa, a parte rari negozi sotto le Procuratie. I caffè storici hanno le serrande abbassate e i tavolini accatastati. Maschere quasi non se ne vedono, fatta eccezione per qualche bambino in costume che lancia i coriandoli sui masegni. In questa atmosfera oggi, verso le 16, viene portata in Piazza una grande arpa da concerto in Piazza, e con lei arriva un fotografo.

Un vigile si avvicina e chiede ai presenti quali siano le intenzioni, il perché dello strumento musicale. Nessun artista può infatti esibirsi a San Marco senza autorizzazione, lo prevede il regolamento di polizia urbana e lo sa bene anche Banksy che nel 2019 era stato allontanato per aver allestito un collage dedicato alle navi da crociera che attraversano la laguna. Abusivo pure lui, anche se il periodo non era quello del carnevale.
Il fotografo spiega al vigile che l’intento è quello di realizzare uno shooting, di scattare delle immagini alla giovane con l’arpa sullo sfondo della Piazza, tra la basilica e il campanile.
La modella però non è una figurante, è una musicista, e pure brava, diplomata al Conservatorio. Arriva poco dopo, si siede sulla seggiola e quando le dita iniziano a muoversi sulle corde dello strumento una melodia si diffonde in tutta l’area marciana, i presenti incuriositi e incantati iniziano ad avvicinarsi.

Non fanno in tempo ad arrivare gli applausi, vuoi per le numerose telecamere in Piazza collegate alla centrale operativa dei vigili urbani, vuoi perché una sede del Comando è a una manciata di metri, sotto le procuratie Nuove, in men che non si dica quattro agenti si avvicinano all’arpista e al fotografo, chiedendo i documenti per identificarli.
La multa, se arriverà, si aggirerà attorno ai 200 euro.
“Non lavoro dallo scorso anno – ci spiega l’arpista, veneziana – la musica in Italia è stata uccisa. Prima suonavo ai concerti, agli eventi, ora più nulla. Ci mancherebbe solo la multa”.

Il pubblico sussurra, qualcuno si lamenta, “Vada avanti” dicono alla giovane, la musica allietava il primo sabato di Carnevale in una Piazza semivuota, quasi a ricordare le melodie delle orchestre dei caffè storici, quando c’erano. Ma gli agenti, pur visibilmente dispiaciuti, devono far rispettare la legge nel salotto buono di Venezia e del mondo.
L’arpa dev’essere rimossa, la musica non può esser suonata in Piazza San Marco, i due artisti devono sloggiare. E qui c’è il lato comico della vicenda, perché chi si arrabbia e interviene, più dell’arpista e del fotografo, è il “Nane” (Giovanni) un personaggio un po’ eccentrico, conosciuto dai veneziani. In Facebook ha tre pagine a lui dedicate, di cui due fan club.

E’ lui a protestare a gran voce contro i vigili urbani per l’intervento contro il concerto improvvisato, e non le manda a dire: “Non vanno mica dai venditori abusivi, dagli extracomunitari, quelli non li vedono – urla Nane – non trovano i portafogli rubati dalle borseggiatrici. E’ la festa di carnevale e vanno da una che sta suonando l’arpa, non vogliono neanche questo?”. E non c’è verso di placarlo, il veneziano continua a protestare e farsi sentire. Non smette nemmeno




quando un agente si volta verso di lui intimandogli: “Basta Nane” (lo conoscono pure loro, ndr), nè quando viene avvicinato da un vigile che cerca di parlargli. Per tutta risposta, Nane indietreggia verso il museo Correr, ma non smette di urlare contro le divise.

Una scena che prosegue per qualche minuto sotto il campanile, alcuni momenti nel video che vi mostriamo, poi l’arpista scoraggiata ricopre il proprio strumento con una tela rossa mentre il fotografo si intrattiene ancora un po’ con i vigili urbani. I presenti si allontanano, sussurrando: “Peccato, è durato poco”, ma non è chiaro se si riferiscano al concerto o al teatrino che per un pomeriggio ha ravvivato Piazza San Marco.

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7 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. “Chi fermerà la musica?” Sono sicuro che le regole valgano per tutti e chi deve gestirle non può andare oltre la regola. Penso, però, che a fronte di MILIONI di turisti che portano via qualche pezzo di ciò che resta dell’anima di Venezia, una musicista che, invece, regala un pezzo di se stessa a questa città andrebbe accolta. Un appello al Sindaco:¹ inviti l’arpista, la inviti a suonare, la lasci ricordare al Mondo che Venezia è stata ed è una città della musica, che Vivaldi, morto dimenticato oggi è strafamoso. Facciamo in modo che il mondo sappia che Venezia non è solo MOSE ma anche MUSICA!
    Federico Maestrelli

  2. Si ma zucchero per il businnes suo che ha suonato in piazza San marco in pieno lookdown e più importante di questa povera musicista sicuramente.
    Ma una domanda e se uno canta gli sequestrano la voce e ti fanno la multa? E proibito anche quello

  3. L’arpista non può suonare in piazza senza permesso e se c’è una regola deve essere rispettata, ma il famoso Pasquale Aita può bivaccare con tenda e bagagli davanti alla porta del tribunale senza che nessuno dica niente. E non è inoffensivo come il Nane!

  4. Sono un musicista e conosco queste situazioni. Venezia ha un regolamento che soffoca da molti anni l’arte di strada (dal 2007 circa) ed in pratica ci si può esibire come artisti solo in posti marginali e dopo avere ottenuto una autorizzazione che, per averla devi fare domanda un mese prima con marchre da bollo (32 euro) e nonostante tutta la trafila burocratica la maggior parte delle volte non si riceve neanche il permesso-ne danno al massimo 10 in un mese e non si può suonare vicino ai bar, ristoranti, chiese, uffici, ponti e tante altre limitazioni da incubo e praticamente insomma rischi sempre problemi pur avendo il permesso e le pene sono durissime: multa da 133 euro e sequestro dello strumento. Il Sindaco non vuole neppure saperne di migliorare un poco queste regole nonostante le tante proposte costruttive avute negli anni perfino dalla federazione nazionale artisti. Questi sono i fatti. I vigili di per sé sono pure gentili ma spessissimo ricevono richieste di intervento da negozianti, ristoratori o residenti assolutamente intolleranti. Io ne so qualcosa…

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