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Venezia, ecco la giunta del sindaco Brugnaro

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Venezia, ecco la giunta del sindaco Brugnaro

Una giunta in continuità con la legislatura precedente quella presentata oggi, martedì 6 ottobre, a Ca’ Farsetti dal sindaco rieletto Luigi Brugnaro. Con alcuni elementi di novità rilevanti, primo tra i quali l’insediamento del vicesindaco Andrea Tomaello, commissario provinciale della Lega, con delega alle Politiche giovanili, Sport e Porto.

Assessore alla Sicurezza Silvana Tosi ex consigliera della Lega, Sebastiano Costalonga al Commercio e Attività produttive, dello stesso partito. Simone Venturini resta alla Coesione sociale, Sviluppo economico, Lavoro e Turismo, Michele Zuin Bilancio, Renato Boraso Mobilità, viabilità, Piano del Traffico e Agricoltura, Massimiliano De Martin Urbanistica, Edilizia privata e Ambiente. Francesca Zaccariotto Lavori Pubblici, edilizia, attività scolastica e decoro urbano. Paola Mar al Patrimonio e Università. Poi Giovanni Giusto come consigliere delegato alla tutela delle tradizioni (“io e Giovanni metteremo da parte chi causa polemiche nelle gare e manifestazioni della città, chi crea disordini e disagi. Io sono uomo di sport  e queste critiche fatte in campagna elettorale cercheremo di comprenderle per capire cosa è successo”). Paolino D’Anna delega ai Rapporti con i cittadini, Enrico Gavagnin delega alla Sicurezza urbana partecipata, Alessandro Scarpa Marta delega alle Isole, Paolo Romor delegato all’Avvocatura civica. Brugnaro conferma la rinuncia agli emolumenti. Tra le new entry c’è anche Laura Besio, assessore ai Servizi al Cittadino e Politiche educative e del personale, prende il posto di Paolo Romor.

«Ringrazio – ha detto Brugnaro – persone come l’ex vicesindaco Luciana Colle, Giorgio D’Este, Luca Battistella che non sono con noi, ma che hanno fatto cose importanti nel corso della scorsa consiliatura contribuendo a farci essere qui oggi».

«Sono stato premiato per una squadra importante che ha lavorato con una visione politica di unità e amicizia – dice il sindaco Luigi Brugnaro – . Ricordo Paolo Pellegrini, il consigliere mancato l’anno scorso. Qualcuno mi ha chiesto se sono felice. Direi che sono soddisfatto. I cittadini vogliono una amministrazione che pensi al futuro dei bambini. Abbiamo dimostrato, dopo un anno di attività intensa, che il Mose funziona. Siamo riusciti con Cinzia Zincone del provveditorato e il commissario Elisabetta Spitz a entrare nel meccanismo – commenta – . Nelle prossime ore vedremo se viene modificato quel decreto che ha tradito la città togliendo al sindaco metropolitano e al presidente della Regione Veneto la possibilità di decidere assieme al ministero il nome del presidente dell’Agenzia per la laguna, che deciderà quando alzare le barriere. Un’offesa che resterà nella storia. L’abbiamo sottolineato anche al capo dello Stato, Sergio Mattarella (si riferisce alla telefonata di sabato dopo l’alzata delle barriere del Mose come test andato bene). Spero – continua – ci sia un recupero nel maxi emendamento che presenteranno a breve. Le responsabilità sulle conseguenze del funzionamento del Mose al Porto sono totalmente del governo, domani vedremo lo sciopero dei lavoratori».

Tra le iniziative nuove: «A spasso col sindaco», per coinvolgere i giovani nella vita politica delle istituzioni e per raccontare e ascoltare le proposte, le richieste. «Faremo una nuova organizzazione, daremo un impulso forte alla digitalizzazione e semplificazione dell’amministrazione. Ringrazio chi ci ha votato e chi non ci ha votato – dice Brugnaro -. Abbiamo chiesto 150 milioni all’anno per riformare la legge speciale. Abbiamo cantieri importanti da finire a Venezia, le fognature da fare e servono fondi. Non è che il sindaco parla solo di “schei” così a caso, è che con i soldi si realizzano le opere. Vogliamo la nomina del presidente del Porto, ma c’è un commissario e può scavare, che scavi i canali anziché avvisare che scaverà. Non ci hanno convocato, perciò sappiano che non diremo più nulla a nessuno. La responsabilità ora è del governo, che non ci ascolta, non ascolta né il Comune, né la Regione. Ecco perché l’autonomia, per l’idea che i cittadini debbano poter esprimersi democraticamente in Consiglio comunale».

Poi l’affondo al Partito Democratico: «Ferrazzi e Pellicani ci dicano prima cosa vogliono fare per Venezia, continuano a intervenire e sbagliano, non perché sono cattivi ma non sanno. Come è possibile che non riusciamo a sapere prima ciò che viene deciso al governo?». E sulle navi, afferma il primo cittadino lagunare: «C’è la possibilità di utilizzare il canale dei Petroli, poi per le grandi navi c’è il canale nord; per le piccole la Marittima, attraverso il canale Vittorio Emanuele. Il Consiglio comunale stavolta non è di politicanti – afferma – Ora abbiamo stravinto in tutte le Municipalità e non riformeremo nulla perché basta avere gente in gamba: il presidente di Venezia, Murano e Burano, Marco Borghi, lo aspetto».

Poi il sindaco parla del premier Conte: «Mi fido del presidente, meno dei ministri. Torni a Venezia il ministro dei Trasporti Paola De Micheli, non per fare passerelle, ha bloccato tutto e noi qui rappresentiamo tutta la città: venga a parlare dei progetti».

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