Venezia e la bassa marea ora. Povera la nostra città oppressa dagli elementi della natura. Dopo l’autunno-horror 2019 dell’acqua alta, arrivano ora le basse maree a ostacolare la navigazione, soprattutto nei canali interni.
La marea oggi ha toccato un -50 centimetri e una ‘secca’ di questo tipo comporta grandi difficoltà in alcuni rii, soprattutto pensando ai servizi di emergenza.
Venezia purtroppo convive con queste criticità, basti pensare che questo periodo è detto delle ‘secche della Befana’.
Tuttavia, il livello di -50 centimetri sul medio mare significa navigazione vietata in alcune zone.
Nessuna difficoltà per il trasporto pubblico che segue i canali maggiori, ma per chi si muove nei rii interni, come gondole o, peggio, ambulanze, i problemi ci sono. Anche e soprattutto per il pericolo di ‘toccare’ qualcosa sul fondo che comprometta l’elica del mezzo.
Negli ultimi tempi molti canali sono stati ripristinati con il metodo a umido (ovvero con dragaggi) e non con il più efficace sistema ‘a secco’, chiudendo i canali per asportare i fanghi e sistemare le rive.
La mancanza di fondi non lo permetterebbe più e sono state fatte altre scelte.
Secondo fonti del’amministrazione comunale le zone maggiormente interessate dall’acqua bassa sono i sestieri di San Polo e Santa Croce con qualche problema per i servizi di emergenza come il passaggio delle idroambulanze e dei vigili del fuoco.
Di minime notevoli recenti il Centro maree ricorda la sequenza dal 16 al 19 febbraio del 2008 con in serie: -60, -75, -83 e -71.
Più recentemente, invece, un -66 è stato registrato il 29 dicembre 2016 e il -66 del 30 gennaio 2018.
(foto da archivio)
I fondi sono stati spesi per il Mose, a detta dell’ex sindaco Cacciari che era contro il Mose ma voleva continuare a fare la pulizia dei canali.