Nessuno lo avrebbe pensato: solo dopo cinque giorni dal passaggio dal bianco al giallo e già per il Veneto si prospetta l’ingresso in zona arancione.
Invece lo dicono i dati diffusi martedì con il quotidiano rapporto della Regione del Veneto: in 24 ore 4.717 nuovi positivi e 26 morti, 58 i pazienti in terapia intensiva.
Aspetti dei quali ha parlato anche il presidente della Regione Luca Zaia in conferenza stampa a Palazzo Balbi.
Non bastano, quindi, le limitazioni gialle, le mascherine e i Green pass per rallentare un fenomeno che con l’inverno e la variante Omicron del Covid-19 sempre più aggressiva ha fatto saltare le speranze di riuscire a controllare la diffusione del virus.
Ed ecco che scattano le restrizioni anche su scelta dei singoli sindaci, in attesa delle decisioni della cabina di regia governativa, per evitare assembramenti e situazioni di rischio. Il tutto con il placet di Zaia: “sostengo fino in fondo l’attività dei sindaci che stanno facendo ordinanze per evitare assembramenti nelle piazze – ha detto -. Si tratta di un tema importante, perché il nostro modello dice che fino alla prima settimana di gennaio saremo in crescita con i contagi e pian piano ci avviciniamo all’area arancione”.
Il Governatore ha spiegato che ora, con la zona gialla, i comportamenti da adottare sono pressoché gli stessi a cui si era abituati nel corso dei mesi passati e ricorda che “se non avessimo le vaccinazioni, saremmo già chiusi in casa. Abbiamo un terzo delle ospedalizzazioni dello scorso anno, con lo stesso numero di contagi”.
Sul fronte delle festività , Zaia raccomanda l’uso del tampone ‘fai da te’ in occasione di pranzi e veglioni: “è un piccolo sacrificio, ma tra un test in auto-somministrazione e un ricovero in terapia intensiva, 5 o 6 euro sono un bell’investimento. Non è un modo infallibile di fare screening, – ha concluso – ma gran parte dei contagiati li raggiungiamo con i tamponi antigienici”.
Il bollettino di ‘guerra’ parla chiaro, i casi complessivi in Veneto dall’inizio della pandemia sono 585.320, i decessi totali 12.201. Si impenna il numero dei soggetti attualmente positivi, ora 62.774 (+ 1.370) e peggiora la situazione ospedaliera, con 1.167 (+18) malati ricoverati nei reparti medici e 174 (+58) in terapia intensiva.
Il tutto mentre la campagna vaccinale non conosce soste con complessivamente 49.107 inoculazioni in 24 ore, di cui 2.905 prime dosi e ben 44.053 terze dosi con il 27,4% della popolazione (1.331.467 persone) che ha già ricevuto quindi l’iniezione di rinforzo per la protezione dal virus.