Venezia: per i vandalismi al leoncino della Piazzetta di San Marco, oltre che per le scritte al ponte e il resto, per i 4 responsabili si va verso una “pena” con lavori socialmente utili.
Il Comune di Venezia sta infatti pensando a questo tipo di percorso di “recupero sociale” per i quattro studenti universitari individuati come gli imbrattatori dei Leoncini di Piazzetta San Marco, danneggiati con vernice rossa la notte del 28 settembre.
Una dei quattro, una ragazza che sostiene di essere stata solo testimone degli atti vandalici, ha inviato una lettera chiedendo di poter incontrare il sindaco. “Ma non c’è solo lei – ha detto il sindaco Luigi Brugnaro – ci sono anche gli altri tre. Sono quattro, e quattro vogliamo vederne. La città pretende le scuse, non vendette. Gli faremo fare lavori socialmente utili. Ma pretendiamo di incontrarli, per chiudere la questione. Chi pensa di fare gesti del genere, deve sapere che a Venezia non è il caso: primo, perché li prendiamo, secondo perché gli facciamo fare una figuraccia. Va disincentivato l’effetto emulativo. Questi vandalismi ormai colpiscono un po’ tutte le città”.
“Noi siamo forti – ha concluso -, non abbiamo bisogno di vendicarci, ma se hai fatto un atto del genere ne devi rispondere. Diventeranno testimonial di ciò che non si può fare”.
Gli atti vandalici sono arrivati al termine di una settimana nella quale ha sollevato polemiche il giro di vite che si sta discutendo in Comune per vietare i comportamenti dei ‘turisti-cafoni’ e di chi non rispetta Venezia.
La svolta all’identificazione del quartetto è avvenuta grazie alla confessione di una di loro “pentita” e intimorita per la dimensione che aveva preso la vicenda. Infatti, una ragazza si era presentata presso la Stazione dei Carabinieri di San Marco ammettendo, presa dal rimorso, di essere stata testimone dell’imbrattamento da parte dei suoi amici.
La giovane riferiva di essere una studentessa universitaria a Venezia e che nella notte tra venerdì e sabato, a conclusione di una serata in compagnia di altre tre persone, erano giunti in Piazza San Marco, dove è stata spettatrice involontaria del gesto inspiegabile da parte degli altri, in particolare dei due ragazzi, che conosceva a malapena.
Grazie a questi dettagli, i Carabinieri di Venezia, che già erano sulle tracce dei responsabili, si trovavano così la strada spianata riuscendo in pochissimo tempo a risalire all’identificazione sia dei due ragazzi, che si trovavano ancora a Venezia, sia della seconda ragazza, che era già in provincia di Trento.
Vergognoso !La gente deve aver paura prima di fare un gesto simile …così facendo come ha fatto il sindaco nessuno avrà rispetto per VENEZIA !Pagare come esempio è portare rispetto della nostra cultura architettonica e civiltà !Vergona!