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Zelarino, professoressa con tubercolosi, partiti controlli. Genitori inferociti

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Zelarino, professoressa con tubercolosi, partiti controlli sui ragazzi

Duecento ragazzi delle scuole medie Fermi e Marconi di Zelarino hanno iniziato in queste ore a fare i controlli per la tubercolosi. Una forma di screening preventivo che deve accertare se qualcuno di loro è stato contagiato per contatto con la prof. L’allarme è scattato venerdì scorso quando proprio ad un’insegnante della scuola è stata diagnosticata la tubercolosi. Ma una larga parte di attenzione per la vicenda riguarda molti genitori dei ragazzi, arrabbiati per non essere stati minimamente informati.

Genitori che hanno manifestato ieri mattina incontrandosi a Zelarino. Ce l’avevano soprattutto con la direzione scolastica colpevole, secondo loro, di non aver fatto una giusta informazione sul caso della docente affetta da Tbc.

Paura, preoccupazione, nervosismo, hanno attanagliato gli adulti, certo per la pericolosità sociale della malattia, ma anche per quel timore arcaico che assale ognuno di noi quando non si conosce una cosa da affrontare. E qui sta il punto: tutti i genitori dovevano essere informati?

A quanto pare, molti di loro non erano stati neanche avvisati degli incontri con i medici dell’Usl 3 organizzati lunedì all’auditorium Lippiello e ieri a Favaro. E oggi è partito lo screening su 200 alunni delle classi coinvolte tra medie Fermi, Marconi e Volpi.

Le notizie volano veloci attraverso i gruppi Whatsapp e il tono indignato è collettivo: non si può scoprire dal telegiornale che c’è questo pericolo che riguarda tuo figlio, non si può escludere scientemente le famiglie da una notizia del genere, atteggiamento assurdo, sembra che volessero proteggere qualcuno, e via dicendo. Gli insegnanti si sono giustificati dicendo che sul sito internet era comparso un avviso, ma chi è che lo va a controllare tutti i giorni?

La docente positiva alla tubercolosi era tornata in classe il 9 gennaio e poi si era presa alcuni giorni per una tosse continua che non accennava a diminuire. Dopo pochi giorni, dall’Usl è partito l’allarme per una malattia che teoricamente dovrebbe essere debellata, invece lo scorso anno ha fatto registrare 24 casi di positività in Ulss 12.

I medici hanno spiegato che il rischio di contagio è molto basso, perché ciò avvenga è richiesta una stretta vicinanza prolungata nel tempo.

Intanto però, per alunni e colleghi docenti sono partiti i controlli a tappeto come da protocollo e questo ha fatto infuriare gli altri genitori, non coinvolti direttamente nelle classi della docente, quindi non informati direttamente in quanto non soggetti allo screening.

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