Da sempre Redford è uno dei volti liberal della ormai storicizzata “New Hollywood” degli anni 70. La sua prestanza fisica non gli ha impedito di lavorare in film impegnati.
Tra i tanti, spesso belli se non ottimi, è stato uno dei protagonisti, in coppia con un altro eroe del cinema americano impegnato dell’epoca, Dustin Hoffmann. “Tutti gli uomini del presidente” è un paradigma cinematografico; la messinscena capillare eppure appassionante relativa alla celebre inchiesta di Woodward e Bernstein relative al caso Watergate.
Oggi Redford è salito di grado e lascia le scrivanie del Washington Post per la ribalta televisiva, incarnando il giornalista Dan Rather, anchor man di “60 minuti” della CBS television.
“Truth- Il prezzo della verità” è il resoconto dell’inchiesta giornalistica di Mary Maples relativa a George W. Bush jr. e la sua poco chiara carriera militare.
Tratto dal libro della stessa Maples, impersonata dalla splendida Cate Blanchett, il film è un derivato dal modello succitato. Non c’è più la carta stampata ma il piccolo schermo ma le dinamiche e le difficoltà e la lotta contro il tempo e contro il dileggio dei sostenitori del presidente sono i medesimi.
Una caratteristica dei film di questo genere che mi ha sempre affascinato, oltre che la caparbia, quasi socratica ricerca della verità, sono le telefonate. L’imbarazzo malcelato, l’ira trattenuta, i dinieghi e la latitanza: profondi sospriri a seguito di domande imbarazzanti. Il suono gracchiante di voci potenti che sentono franare il terreno sotto ai piedi. Uno degli aspetti classici di questo tipo di racconto. Che in “Truth” però appassionano molto meno del film di Pakula. Vuoi perchè il film non va molto oltre la correttezza, riproponendo moduli un po’ logori. Vuoi perchè oggigiorno altri media e con altri linguaggi realizzano inchieste con formule più aggiornate.
C’è un punto molto interessante nel film che oggi è diventato ben più di un punto; le repliche alla Maples (che sembra veder crollare la sua tesi su un Bush jr. raccomandato e protetto per evitare il servizio). Nel 2004 si cominciava ad essere perseguitati su Internet. Assistiamo all’inizio del fiorire dei blog polemici; leggiamo mail e commenti che vanno profondamente sul personale. Un assaggio del linguaggio a cui oggi, specie sui social, siamo ormai tristemente avvezzi.
Per il resto “Truth” non offre molto altro. La regia è disciplinata, le onde emotive dello spettatore sono ormai troppo abituate a certi cambiamenti di registro per potersi appassionare. Cate Blanchett conferma bravura e fascino (ne ha a iosa e in questo film è bellissima). Redford è anziano. Non lo sottolineo irrispettosamente; io adoro Redford. Ma si vede che molte scene son state scritte per non affaticarlo troppo.
In conclusione un film tiepido, anche interessante ma non tanto.
TRUTH-IL PREZZO DELLA VERITA’ (Truth, 2015)
regia: James Vanderbilt
con: Cate Blanchett, Robert Redford, Topher Grace, Dermot Muhlroney
Giovanni Natoli
30/04/2016
Riproduzione vietata