I Carabinieri del Nucleo Natanti di Venezia, nell’ambito delle attività finalizzate al contrasto degli abusi paesaggistico-ambientali all’interno della laguna veneta, partendo proprio da alcuni controlli avvenuti nel capoluogo lagunare, hanno proceduto al sequestro preventivo di un’unità da diporto, della lunghezza di venti metri, ormeggiata nel porto di Trieste. L’indagine è una ramificazione di quella che ha portato al sequestro della Darsena Marina di Sant’Elena (Venezia).
Le indagini avevano avuto inizio nel mese di luglio, ed è emerso che l’imbarcazione, oggetto di un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Venezia, effettuava servizio di “Boat & breakfast” senza le autorizzazioni previste per questo genere di attività.
Lo yacht ormeggiato a trieste commetteva pertanto diversi illeciti di carattere penale per le violazione alle norme a tutela delle zone sottoposte a vincoli storici, paesaggistici ed ambientali, oltre a non ottemperare alle prescrizioni di legge in materia di smaltimento dei rifiuti.
La barca è stata rintracciata a seguito di alcuni accertamenti che, nei mesi passati, hanno portato al sequestro di altre unità da diporto che esercitavano la stessa attività non autorizzata nel comune di Venezia.
A seguito del controllo e della contestuale notifica del provvedimento, si è appurato, inoltre, che lo yacht stesse continuando a svolgere, anche a Trieste, l’attività “ricettiva” in barca non autorizzata, trovando a bordo diverse persone, risultate poi essere tutte clienti.
Il titolare della società che gestisce la barca è stato nuovamente deferito all’Autorità Giudiziaria competente.