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Tosi in campo da uomo libero prova a rubare la poltrona a Zaia

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Tosi in campo da uomo libero

Tosi in campo da uomo libero si pone subito contro il suo ex partito, la Lega.
Flavio Tosi, il ‘ribelle’ di Verona, adesso veleggia in direzione Venezia, Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta, dove proverà a togliere la poltrona a Luca Zaia.

Dopo settimane di prove muscolari con Via Bellerio e Salvini, di tentativi (andati a vuoto) per ricucire, e infine lo strappo dell’espulsione dal Carroccio, Tosi ha fatto la scelta che appariva scontata: correre da solo, con la propria lista civica – potrebbe essere “Tosi per il Veneto” – e probabilmente altri apporti dal centrodestra.

A questo punto la corsa per la poltrona più alta della Regione Veneto diventa una corsa a tre: Tosi opposto all’ex collega di partito, Zaia, e alla candidata del centrosinistra, Alessandra Moretti.

Certo è che per Tosi 25 anni di Lega sono difficili da dimanticare. Al punto che tutti ieri lo hanno visto commuoversi sul palco dell’auditorium della Fiera, gremito di 600 fedelissimi, quando ha ricordato “gli affetti, i legami” la Lega “come una famiglia…” per tanto tempo. Un Carroccio però “molto cambiato”.

“Non è quella di Miglio o di Bossi. Nemmeno Matteo Renzi, leader del centrosinistra – ha dichiarato Tosi – avrebbe fatto quello che ha fatto Salvini per zittire la minoranza interna”. Quindi l’annuncio: “Sono qui per candidarmi a governatore della Regione Veneto. Adesso siamo uomini liberi perché qualcuno ha fatto per noi una scelta diversa, forzando la mano”. Parole che hanno scatenato l’applauso dei ‘tosiani’, che sul petto avevano coccarde e gerbere gialle, il colore Fondazione ‘Ricostruiamo il Paese’, lanciata un anno fa a Mantova.

“Un laboratorio politico” quello di Tosi in Veneto a cui ha subito detto di guardare con attenzione il sen. Maurizio Sacconi, di Area Popolare, per il quale la candidatura “accelera la possibilità di una coalizione vincente tra liberalpopolari ed autonomisti”.

Mentre Tosi entrava nella gara elettorale del 31 maggio prossimo, da Padova, in un duello a distanza, replicavano al sindaco veronese Luca Zaia e Matteo Salvini.
“Non porto rancore nei confronti di nessuno. Tosi – ha detto Salvini – ha fatto una scelta politica alternativa alla Lega, a Zaia, al Veneto. Se si prende i complimenti di Fini e Alfano si goda Fini e Alfano”.

Stessa presa di distanza dal governatore Zaia. “Se qualcuno si perde per strada perchè perde l’obiettivo – ha detto – è affar suo, non affar nostro”. “A Tosi – ha aggiunto – dico in bocca al lupo, lo dico a tutti i candidati”. Zaia e Salvini sono stati dapprima nel padovano, a Campo San Martino, per l’inaugurazione di una strada dedicata ai bimbi vittime della strage di Beslan, nel settembre 2004 in Ossezia (Russia), poi hanno concluso il tour a Vicenza con una iniziativa sulla sicurezza dedicata ancora una volta a Graziano Stacchio, il benzinaio di Nanto che un mese fa uccise un bandito nomade durante una rapina.

Tosi in campo con già le idee chiare: nessun patto con Forza Italia, “Berlusconi mi pare abbia detto in maniera netta che sostiene Luca Zaia, e sono anni che non gli parlo”.

Mario Nascimnemi

15/03/2015

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