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Tornelli a Venezia nel 2022 perché quest’anno è invasione di turisti

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Venezia quest’anno sta subendo una vera e propria invasione di turisti, tornati in massa come e più del 2019, per questo dal 2022 arriveranno i “tornelli”.
La misura è stata annunciata dal sindaco, assieme alla prenotazione e ad una ‘app’.
L’estate 2021 fa ritornare in massa i turisti a Venezia, assieme alle polemiche per lo ‘stress’ al sistema dei trasporti, dei musei e della viabilità nel centro storico, della vivibilità per i residenti, così torna al centro del dibattito anche la questione del ‘contributo d’accesso’ alla città assieme alla regolamentazione dei flussi attraverso i ‘tornelli’ in alcuni punti nevralgici per la circolazione.

Il prossimo anno dunque – come già annunciato in varie occasioni dagli amministratori – partirà la gestione attiva dei flussi turistici giornalieri, la cui sperimentazione era stata avviata in alcune occasioni come il Carnevale, ma poi frenata dal Covid-19.
Un sistema di varchi elettronici situati nei punti di accesso e un’app che consentirà di prenotare e di pagare il contributo di accesso, comunemente noto come “tassa di sbarco”, previsto dalla Legge di Bilancio per il 2019 ma mai partito.
Dal pagamento saranno esentati i residenti, i pendolari e altre categorie.

I primi tornelli di Venezia potrebbero essere ‘testati’ dai dipendenti del Comune e delle società partecipate nell’isola del Tronchetto, poi alla stazione ferroviaria e a Piazzale Roma.
Il sindaco Luigi Brugnaro lo aveva anticipato l’11 luglio scorso, quando fu presentata la Fondazione per Venezia Capitale mondiale della Sostenibilità.
“Ci saranno dei tornelli come quelli del supermercato – aveva detto – e con una ‘app’ si potrà passare, in base alla disponibilità che si ha. Se uno è un cittadino, avrà sempre la ‘chiave’ del cancello, se uno e’ un ospite ce l’avrà per il periodo in cui e’ ospite. Con il contributo d’accesso possiamo usare la leva finanziaria per dissuadere le persone che non hanno prenotato l’ingresso alla città”.

“Nell’arco di uno, due o tre anni, vedremo come andrà la pandemia, ma Venezia non si fermerà”.
Di fronte ai disagi e alle resse, soprattutto agli imbarcaderi dei vaporetti, che si sono registrati i questi giorni, si sono levate le voci delle opposizioni.
“Dopo sei anni l’amministrazione non ha ancora avviato alcun piano per la gestione e programmazione del turismo – ha dichiarato oggi Monica Sambo, capogruppo comunale del Pd -. Il Comune ha ricevuto innumerevoli risorse statali per la gestione e programmazione del turismo. Basta solo ricordare i 10 milioni del Patto per Venezia. Purtroppo la giunta Brugnaro ha deciso di destinare questi fondi per altre funzioni assolutamente non condivisibili, come ad esempio i milioni di euro dirottati sul Salone nautico”.

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6 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. in giugno Venezia era ancora vuota, in luglio quel poco di turismo portava un poco di gioia alla città. Forse in agosto c’è stata ressa, ma un mese non è tutta l’estate!!!

  2. Ottima la foto usata. Pre virus cinese le code erano quadrate e si notavano meno, c’erano più mezzi in servizio senza limiti di capienza e c’era il servizio Gran Turismo che gestiva molte di queste persone che invece di arrivare individualmente con il proprio mezzo arrivava in gruppo con bus turistici.
    Si potrebbe inoltre spostare in terraferma tutti gli enti, uffici pubblici, tribunali e quant’altro di pubblico.

  3. frequento Venezia e Chioggia con regolarita’ per il mio benessere psicofisico: i tornelli violano gravemente la mia libertà personale! Non ho mai recato danno a Venezia che amo, la costituzione garantisce la mia libertà totale e gratuita di andarci

  4. È contro la costituzione italiana limitare la libera circolazione dei cittadini italiani. Riguardo poi ai residenti veneti, che hanno amicizie nella città e che vedono la citta’ dichiararsi loro capoluogo è anche peggio! È una misura effettuata in modo umanamente indegno! Che affossa i meno abbienti!

  5. Con i tornelli, dovremo dimostrare di essere veneziani, o lavoratori o veneti per entrare in città. Sarebbe il meno. Ci fanno male le cialtronerie di chi si butta in canale come di chi ci governa. I Musei semichiusi, il trasporto pubblico, plateatici diffusi, le polemiche sulle borsette di tela..
    Tutto questo rafforzerà l’idea che a Venice land, dopo aver prenotato, si potrà fare di tutto. Venezia non sarà più una città, ma un parco. La classe dirigente è indifferente, incapace, interessata. Le tre i. Le ricordate? E non da ora la classe dirigente sbaglia. Questa però, sta raschiando il fondo del barile.

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