Domenica di paura e apprensione a Venezia, Mestre, Marghera e in Riviera del Brenta, a causa di materiali chimici bruciati nell’impianto Versalis Eni del Petrolchimico. Poco dopo le 13 si sono levate due colonne altissime di fumo denso e acre visibile a chilometri distanza, fino a Chioggia.
La nuvola densa e acre uscita da due ‘torce’ d’emergenza non era però pericolosa per la salute. Lo rileva, in una nota, l’Ulss 12 secondo la quale “non si tratta di sostanze tossiche: non ci sono dunque rischi per la popolazione e non risultano feriti.
Trattandosi appunto di sostanze non tossiche ma irritanti – spiega l’azienda sanitaria veneziana -, abbiamo consigliato a chi abita nelle vicinanze (Mestre, Marghera e Malcontenta) di tenere le finestre di casa chiuse fino a ieri sera. Inoltre, visto che il vento ha spinto la nuvola verso la terraferma e la Riviera del Brenta, abbiamo allertato, in una ottica di collaborazione inter-aziendale, gli ospedali di Venezia, Mestre, Dolo e Mirano, affinché siano preparati ad accogliere chi avesse bisogno di controlli.
Questo fumo, infatti, – conclude la nota – può essere irritante per gli occhi e per le vie aree (in particolare per chi ha patologie legate all’apparato respiratorio o pazienti asmatici): i Pronto Soccorso sono pronti a intervenire con terapie sintomatiche”.
Ieri sera, poi, è stato il Comune di Venezia a tranquillizzare tutti con un comunicato ufficiale:
“A distanza di qualche ora dall’attivazione delle torce della Versalis di Porto Marghera, anche Ulss 12 comunica che la situazione di allerta è rientrata. Il Comando dei Vigili del Fuoco ha inoltre precisato che si è trattato di un incidente d’impianto, gestito efficacemente dai dispositivi di sicurezza. Data la natura del materiale avviato a combustione, un idrocarburo denominato virgin-nafta, non c’è quindi mai stato alcun pericolo per la cittadinanza”.
Nonostante le ampie rassicurazioni ricevute, il Comune di Venezia ha comunque richiesto ad Arpav di effettuare ulteriori rilievi a tutela della salute dei cittadini.
Laura Beggiora | 08/08/2016 | (Photo d’archive) | [cod margheto]