I taxi a Venezia facevano provare il brivido di correre sull’acqua come in un film di James Bond. Per i turisti asiatici si trattava di una “giostra”, da cui ha preso il nome l’inchiesta sulle corse e le evoluzioni dei taxi acquei nel canale della Giudecca e nel bacino della Marittima a Venezia.
“Bravate” sulla cresta dell’onda per far divertire i passeggeri che però rappresentavano un pericolo sia per loro, sia per chi avrebbe potuto trovarsi sulla traiettoria dei motoscafi. Così, “zig zag”, corse e curvoni acquatici sono costati il sequestro di due imbarcazioni e l’iscrizione di 12 tassisti veneziani sul registro degli indagati.
L’accusa, è quella di superamento dei limiti di velocità consentiti, di attentato alla sicurezza dei trasporti pubblici e di violazione delle norme del codice della navigazione interna, il tutto nell’operazione denominata “Giostra asiatica – 2013″ condotta dalla Capitaneria di Porto di Venezia e dalla Polizia Municipale.
I taxi di Venezia che tenevano questo comportamento illecito, questa condotta da ‘piloti offshore’, sarebbero stati notati da alcuni addetti alla raccolta rifiuti delle navi da crociera che con le loro lance al mattino si accostano ai grandi scafi ormeggiati alla stazione Marittima e venivano disturbati dal moto ondoso, provocato dalle evoluzioni delle lance.
Vi erano inoltre anche dei video pubblicati da privati che giravano sui social network e testimoniavano le esibizioni. I Vigili urbani e la Capitaneria di porto hanno quindi deciso di riprendere le “corse acquatiche” e, dalle registrazioni effettuate tra luglio e settembre, hanno avuto conferma delle “evoluzioni” dei motoscafi.
Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Carlo Mastelloni e dal Pm Masiello, e hanno visto impegnati per i tre mesi estivi, a fasi alterne, sei militari della Capitaneria e quattro agenti della Polizia Municipale che, muniti di apparecchiature digitali e telecamere, hanno registrato diversi filmati della evoluzioni dei taxi acquei nel canale della Giudecca, il tratto d’acqua dove passano abitualmente le grandi navi da crociera. Le Registrazioni ora sono al vaglio della magistratura e pare che i “giri di giostra” fossero perlopiù proposti dai tassisti ai passeggeri, in particolare a quelli dell’Estremo Oriente, coreani e cinesi, che rimanevano estasiati dal brivido di corse, curvoni e “zig zag” sull’acqua.
I magistrati stanno ora indagando per capire se le corse fossero concordate preventivamente con i passeggeri e potessero avere un costo aggiuntivo, per regalare loro un brivido in più come ricordo di Venezia. Se così fosse, le evoluzioni acquatiche sarebbero stati una sorta di “pacchetto turistico” che i tassisti offrivano a turisti singoli e alle comitive orientali.
I taxi e le manovre spericolate, pare, tra l’altro, non fossero ben viste e condivise neanche dal resto della categoria dei tassisti, per cui i fatti rappresentano anche un danno d’immagine.
Giorgia Pradolin
[09/01/2014]
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A me spiace per i tassisti onesti che come cita l’articolo non condividevano le corse sull’acqua…
complimenti all’autore, è arrivato un anno prima degli altri… magari è partito tutto da lì…
Abusive Taxi Drivers in “Forbidden Games in Giudecca Canal” il mio video finalmente ha dato buoni frutti,.