Sono cinquantasei gli artigiani veneziani che rischiano di non realizzare il sogno di una vita: creare una propria impresa. E tutto questo a causa di una risoluzione, la numero 72 dell’Agenzia delle Entrate, promulgata lo scorso marzo, che prevede che le aree Pip, destinate dalle Amministrazioni comunali a insediamenti produttivi, siano “soggette ad imposta di registro in misura fissa”.
La vicenda fiscale è stata spiegata oggi a Ca’ Farsetti dal sindaco Massimo Cacciari.
Il sindaco ha ricordato che prima di questo provvedimento le persone che aprivano un’attività in queste aree, beneficiavano di un regime fiscale agevolato, proprio in virtù del fatto che erano agli inizi dell’attività .
Ora gli artigiani, dopo aver fatto domanda, aver partecipato ad un apposito bando comunale e aver dimostrato di possedere i requisiti per accedere ai lotti, dovranno pagare una tassa di registro pari al 10% del valore del terreno, calcolato moltiplicando la misura della superficie per 38,24, con il risultato che a detta di Cacciari: “vengono meno le agevolazioni e aumentano le imposizioni in maniera vertiginosa”.
Il sindaco non ha avvisato solo la stampa della presunta iniquità , ma anche le altre Amministrazioni comunali, auspicando che già dalla prossima Legge finanziaria venga ripristinata la precedente normativa.