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Sospesa la somministrazione di vaccini a causa delle ridotte forniture

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«Le attuali scorte di vaccino verranno utilizzate per chi deve ricevere la seconda dose». Lo fa sapere Ulss 4 del Veneto orientale, che ha deciso per ora il blocco delle vaccinazioni a causa del taglio delle forniture da Pfizer.

I contagi risultano praticamente dimezzati, rispetto alla scorsa settimana, fa sapere l’azienda, ma allo stesso sono state ridotte le forniture di vaccino da Pfizer. «Abbiamo dovuto riservare le dosi attualmente disponibili al personale che deve effettuare il richiamo o la seconda dose. Si inizia oggi, martedì 19 gennaio, all’ospedale di Jesolo con i 44 sanitari che avevano effettuato il primo vaccino il 27 dicembre», ha annunciato il commissario dell’azienda sanitaria Ulss 4, Carlo Bramezza, nel punto stampa di stamattina.

Ricoveri Ulss 4

«Ad oggi la situazione è in netto miglioramento – ha poi continuato Bramezza – . Rileviamo un sensibile alleggerimento dei contagi e con essi si sta riducendo il numero generale dei tamponi effettuati e il numero dei ricoveri ospedalieri al covid-hospital, sia in area malattie infettive che in terapia intensiva. Su questo mercoledì chiuderà la sezione “Covid 4” all’ospedale di Jesolo e il personale qui impegnato potrà rientrare nella pediatria di Portogruaro dov’erano stati sospesi i ricoveri».

La direzione generale ha chiesto alla Regione anche la possibilità di ridurre i posti letto di terapia intensiva all’ospedale di Jesolo, da 16 a 12, per far rientrare personale medico e infermieristico negli ospedali di San Donà di Piave e Portogruaro. Con la contrazione dei contagi, da martedì 18 gennaio sono infatti ripresi con più forza gli interventi chirurgici programmati negli ospedali di San Donà e Portogruaro.

Altro dato rilevante è la percentuale di mortalità per covid che in questa azienda sanitaria è al 22%, tra le più basse del Veneto. «Questo significa che in generale la pandemia è stata ben gestita», ha concluso Bramezza.

Contagi per Comune

Si è passati da 200 ad una media di 100 positivi al giorno, secondo il direttore del dipartimento di prevenzione, Lorenzo Bulegato. La scorsa settimana erano 693 le positività contro le 1326 della settimana precedente e le 1247 di tre settimane fa. Nel dettaglio, oggi le nuove positività rilevate sono 141, e sono complessivamente 1591 le persone attualmente positive al tampone, così distribuite: Annone Veneto 20; Caorle 110; Cavallino Treporti 78; Ceggia 31; Cinto Caomaggiore 23; Concordia Sagittaria 45; Eraclea 153; Fossalta di Piave 31; Fossalta di Portogruaro 36; Gruaro 27; Jesolo 213; Meolo 40; Musile di Piave 80; Noventa di Piave 29; Portogruaro 160; Pramaggiore 45; San Donà di Piave 279; San Michele al Tagliamento 28; San Stino di Livenza 122; Teglio Veneto 8; Torre di Mosto 33.

Scuole

Sul fronte scuole, dal rientro delle vacanze natalizie ad oggi sono complessivamente 26, tra studenti e docenti, risultati positivi al tampone; a seguito delle positività sono state poste complessivamente 26 classi in isolamento. Nelle case di riposo del Veneto orientale i contagi sono attualmente un centinaio e si tratta nella quasi totalità di persone asintomatiche. In diminuzione dunque anche i ricoveri ospedalieri, sono 48 le persone oggi allettate in area malattie infettive, 13 in terapia intensiva e 2 in terapia semi-intensiva. Inoltre 21 persone sono ricoverate alla Casa di Cura Rizzola e 23 al centro servizi residenziali Stella Marina di Jesolo.

Vaccini

«Siamo partiti bene con le vaccinazioni anti Covid ma domenica abbiamo dovuto bloccare tutto perché i vaccini non arrivano», ha puntualizzato il commissario Bramezza. Il direttore sanitario, Maria Grazia Carraro, ha tracciato i dettagli della questione spiegando che ad oggi l’attività vaccinale ha interessato il personale sanitario, personale e ospiti delle case di riposo e personale delle strutture convenzionate. In assenza di nuove forniture le quantità di vaccini disponibili sono state riservate alla seconda vaccinazione. Non appena arriveranno nuovi quantitativi l’attività riprenderà come da piano sanitario, cioè con l’immunizzazione agli ultra ottantenni, al personale dei servizi essenziali e categorie rischio. Parallelamente i medici di famiglia si occuperanno delle vaccinazioni alla popolazione in età compresa tra 70 e 80 anni.

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