Il sito di incontri tra sposati aveva avuto un successo clamoroso nell’ultimo periodo. I suoi punti di forza erano che assicurava identità reali e che garantiva la privacy in maniera ferrea ai suoi iscritti.
Il tappo sarebbe invece saltato a causa di un attacco di hacker in vena di azioni moralizzatrici e tutte le identità delle persone sposate iscritte al sito sarebbero state rese pubbliche.
37 milioni di persone in tutto il mondo sono precipitate nella disperazione più totale: gli hacker dell’«Impact team» avrebbero messo in rete le identità di 37 milioni di loro.
Sono persone sposate che perseguivano il motto “tradire è bello”, iscritte al sito «Ashley Madison», quello che garantiva «assoluta» riservatezza a mariti e mogli infedeli.
Una tragedia per chi voleva avere, o aveva, incontri extra coniugali e magari aveva una situazione delicata all’interno delle proprie mura. Una tragedia di dimensione tale che due persone si sono suicidate.
La triste vicenda ha messo in mostra anche un aspetto di sciacallaggio digitale: il sito americano Trustify, con fare vagamente minaccioso per spaventare, avrebbe utilizzato i dati resi pubblici per inviare una mail ad ogni coniuge infedele invitandoli a contattate i suoi esperti che, a pagamento, avrebbero potuto evitare che dati in grado «di rovinare la tua vita» possano «seguirti nel web per sempre».
Il sito di incontri tra sposati di Ashley Madison è comunque ora travolto dalla tempesta: studi legali canadesi, infatti, hanno già avviato contro la società una class action per aver messo a rischio la privacy dei clienti tra i quali l’attore Usa Josh Dugger e il procuratore della Florida, Jeffrey Ashton.
Laura Beggiora
25/08/2015
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