Sciopero Actv oggi, altra mattinata di passione.
Mercoledì 12 maggio è infatti previsto uno sciopero con astensione di lavoro dalle 10 alle 13, ma considerando le ultime corse che devono rientrare in deposito e le prime che da esso partono solo alla fine dell’agitazione, sono molti gli utenti che segnalano come lo sciopero duri in effetti 5 ore.
In merito a questo l’ Azienda ricorda che le fasce orarie di proclamazione dello sciopero si riferiscono al rientro e all’uscita dei mezzi dai depositi, conseguentemente la regolarità del servizio potrà essere garantita solo con riferimento alle ultime e alle prime corse.
Altra brutta notizia per i pendolari e per chi si deve spostare: non sono previste fasce protette, regimi minimi o collegamenti con le isole.
L’Azienda infatti conferma: “Come avvenuto in occasione dello sciopero precedente del 23 aprile, si ricorda che per il servizio di trasporto pubblico di navigazione di Venezia non sono previsti i servizi minimi (come da normativa per scioperi inferiori alle 4 ore).
Ad alimentare le agitazioni del personale locale soprattutto la disdetta degli accordi integrativi di secondo livello per i mancati incassi turistici durante la pandemia.
80 milioni di euro sono state le perdite nel 2020 di Actv a causa della mancata vendita dei biglietti turistici.
Le trattative continuano. Anche oggi tecnici del ministero dei Trasporti si sentiranno con l’amministrazione comunale, rappresentata da Michele Zuin, mentre sullo sfondo c’è il tavolo delle trattative tra il gruppo Avm e i sindacati.
Lo sciopero di oggi è di caratura nazionale ed è indetto da Usb. Verte sul rinnovo del contratto nazionale con l’appoggio della Cgil.
Venezia intanto rischia di nuovo la paralisi verosimilmente a partire da poco dopo le 9 e fino alle 13.30/14 con una cittadinanza già “in subbuglio” per una sorta di “sciopero bianco” dei conducenti dei mezzi in atto da qualche mese che, per il rispetto rigoroso dei limiti di velocità, fa saltare orari, puntualità al lavoro, appuntamenti, arrivando alle fermate senza alcuna regolarità.
La maggior parte dell’utenza, dunque, pur nel rispetto delle rivendicazioni dei dipendenti, pare in questo momento poco incline ad appoggiare ancora forme di lotta, anche per il fatto che quello di oggi è il 6° sciopero dall’inizio dell’anno.
Non hanno avuto un effetto rasserenante nemmeno le parole di un paio di giorni fa del prefetto Zappalorto che, in sostanza, ha tuonato: “Che non pensino di bloccare il Ponte della Libertà come l’altra volta, perché questa volta non avremo la stessa pazienza…”.