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Riccardo Nardin non era spericolato: l’incidente con il barchino provocato dal moto ondoso?

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Riccardo Nardin, il giovane di 28 anni morto la notte scorsa mentre, al termine dei fuochi del Redentore, riaccompagnava a casa le due amiche che aveva a bordo, non era uno spericolato alla guida. Anzi, era prudente ed esperto tanto da lavorare nei trasporti con le barche e con il pubblico. Cosa può aver provocato l’incidente nel quale il barchino è andato addosso alla briccola? Non è certo ancora, ma si tende ad escludere manovre o velocità azzardata, mentre prende sempre più corpo l’ipotesi di una situazione anomala di onde sul posto causata dal fatto che al termine dei fuochi tutti i mezzi presenti si sono mossi contemporaneamente per prendere la strada del ritorno.

Ed è certo che il Bacino San Marco era affollato di mezzi di grandi dimensioni, vale a dire molti cabinati e yacht giunti per assistere ai ‘Fuochi’ del Redentore di Venezia. Mezzi imponenti che hanno messo in moto tutti nello stesso momento creando un “gioco” di correnti che può aver originato onde anomale.

Riccardo Nardin stava riaccompagnando al lido le due amiche che erano con lui quando il suo barchino è finito improvvisamente contro una briccola. Di certo la situazione di oscurità in quel tratto non ha aiutato. Nell’urto le due ragazze, residenti al lido di Venezia, sono rimaste illese ma sono state portate in pronto soccorso per il forte choc.

Riccardo, invece, è purtroppo caduto in acqua e non è mai più riemerso. L’incidente ha preso da subito le connotazioni del dramma, già con le prime informazioni che arrivavano dai mezzi di soccorso arrivati in pochi secondi.

La Festa del Redentore di Venezia di quest’anno ha richiamato una folla di 100.000 persone. Gli spettatori si sono riuniti sulle rive e sulle barche per assistere al famoso spettacolo pirotecnico che, tuttavia, stavolta sarà ricordato per la disgrazia.

L’esatta dinamica della collisione con la briccola di legno rimane poco chiara ma nelle ultime ore si fa strada l’ipotesi che il barchino sia stato scosso da un’onda generata dal traffico di altre imbarcazioni e, in particolare, di un natante di grandi dimensioni che se ne andava a “velocità sostenuta”. Si tratta, però, solo di ipotesi che richiederà conferma da parte della polizia locale e della Capitaneria di porto.

Le due ragazze hanno immediatamente lanciato l’allarme, provocando l’immediata risposta da parte dei vigili del fuoco che erano in servizio per l’evento. Dopo una breve ricerca subacquea, i sommozzatori hanno individuato il corpo del giovane sul fondo del canale e lo hanno recuperato. Il personale medico del Servizio medico di emergenza (Suem) non ha potuto che confermare la sua morte. Sebbene profondamente scosse, le due amiche ne sono uscite illese e sono state portate al pronto soccorso in via precauzionale.

L’incidente di Venezia di questa notte, in cui è morto un giovane per la collisione del barchino su cui viaggiava contro una briccola

Riccardo Nardin era un giovane noto in città e aveva studiato all’Istituto Nautico di Venezia. Tra le sue passioni c’erano i viaggi e, soprattutto, il mare. Lascia il padre, la madre e due fratelli. Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha espresso il suo cordoglio per la perdita, affermando: “Siamo solidali con la sua famiglia e i suoi cari. Purtroppo, un’altra giovane vita è stata bruscamente interrotta”. In segno di rispetto, il Comune ha deciso di osservare un minuto di silenzio durante la Regata del Redentore in programma nel pomeriggio.

In un altro incidente, un’ulteriore potenziale tragedia è stata evitata per un pelo alle 6:30 nella laguna. Due imbarcazioni, tra cui un cabinato, si sono scontrate nei pressi di una palizzata nel bacino adiacente alla Stazione Marittima. Tutte e tre le persone a bordo delle navi sono cadute in acqua ma sono state salvate con successo dai vigili del fuoco. Il cabinato è affondato.

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8 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Leggo nei social suggerimenti alle maestranze che hanno organizzato il Redentore e all’assessore ai trasporti. Non hanno bisogno di consigli, sanno bene quello che dovrebbero fare. Ma turisti o nostrani non vi sentiti presi in giro?

  2. La Laguna durante le notti di luna nuova è nera, basta un niente per non vedere una briccola.
    Solo da un paio ď anni sono state finalmente illuminate le boe davanti a San Marco. Anche al MoSE la situazione è pessima.
    È come se nelle strade extraurbane non ci fossero le righe e le auto non avessero i fari.
    Siamo nel 2023, basterebbero delle semplici luci a LED da giardino con pannello solare, come quelle che qualcuno aveva installato qualche tempo fa sulle suddette boe. Di notte un lumicino è già sufficiente a segnare la via. Sicuramente si trovano in vendita su Alibaba per una pipa di tabacco.

    • Si bisogna ripensare all’illuminazione dei canali ….purtroppo sono successi anche degli incidenti perché la luce dei canali si è riflessa sulla prora del natante e chi guidava non ha più visto la bricola e ci è andato addosso ….alcune persone previdenti mettono coperte o tappeti sulla prora ma su alcune non si può….o non vogliono mettere la copertura …

  3. Concordo su tutto quello che avete ( e avevo già scritto ) detto, meno sul fatto che manca totalmente l’illuminazione, è scandaloso che con i soldi del PNRR si pensi solo algli stadi, in segno di rispetto per tutti i ragazzi che sono morti in quel tratto maledetto, mi rivolgo ai terroristi ecologici, perchè non dite niente a riguardo dei milioni di alberi che usano per le bricole ? siamo nel 2023 chiedete che studino un sistema di segnalazione dei canali più sicura, luci led per segnalare la via magari usando l’energia solare che non manca in laguna, chiedete all’europa, ai vostri politici che tanto predicano la salvezza del pianeta, meno alberi e più materiali riciclabili. Resta il dolore per Riccardo, che non meritava di fare quella fine, e non è sufficente un minuto di silenzio, chiedo all’opposizione a questa amministrazione un’interrogazione urgente all’assessore ai trasporti, per sapere se aveva considerato questa situazione alla fine della manifestazione, e perchè barche di quelle dimensioni si trovavano a correre in quel canale buio e senza controllo. Shylock the first

    • Interrogativa retorica ! Chi dovrebbe agire, sa benissimo cosa fare, ma se ne guarda bene, preso da altri interessi. E, oltre ad illuminare le briccole, sostituirne un bel po’, cadono a pezzi, anche in posti visibilissimi e trafficati.

  4. Si , infatti corrono tutti come matti appena finiti i fuochi per andare al lido e trovare posto per la barca , li su quei canali bisognava intervenire ….c’era anche un elicottero però!!! Nonostante questo è avvenuta la tragedia ….un onda o una barca troppo vicina , questo lo dovranno stabilire le indagini,potrebbero aver spinto la barca del povero ragazzo addosso alla bricola….
    Io e i miei amici aspettavamo 30/40 minuti finiti I fuochi per muoverci proprio per non andare incontro a questi pericoli …

  5. Io farei un minuto di urlo contro la mancata sicurezza e illuminazione che abbiamo nelle acque lagunari, specialmente ieri. Se scrivo quello che penso mi mettono al 41bis. Questo turismo incontrollato, richiamato per vedere 4fuochi che io da veneziana diserto per difendermi dal caos della follia di terra ed acqua è diventato un CANCRO. Venissero da me a porgermi il cordoglio diventerei una tigre. Megio che me ferma.

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