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Insulti e tanto odio social: perché la ristoratrice è morta

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I contorni della tragedia di Sant’Angelo Lodigiano sono ancora confusi, la “gogna social” e la misteriosa morte di Giovanna Pedretti sono gli unici elementi certi al momento. Tutta la comunità è profondamente scossa per la morte della ristoratrice e la controversa “gogna social” che ha preceduto la tragedia. Il paese, di 15mila abitanti, è sconvolto dall’accaduto, mentre le saracinesche della pizzeria Le Vignole rimangono abbassate dopo la tragica scoperta del cadavere della donna sulle sponde del Lambro.

La storia ha inizio con una vicenda che è finita sulle prime pagine dei giornali. Inizialmente, la narrazione riguardava la giusta indignazione della ristoratrice contro un cliente autore di un post discriminatorio che si lamentava per la presenza di omosessuali e di portatori di handicap nel locale, ma ben presto si è trasformata nella tragedia di una donna che sembra essersi suicidata per quei post. Giovanna Pedretti è stata accusata di aver inventato tutto a scopo di pubblicità e la “gogna social”, che prima la appoggiava contro l’autore del post discriminatorio, ora si accaniva contro di lei.

Un’indagine è ora in corso, anche se non ha ancora formulato ipotesi di reato né individuato degli indagati. Alcuni influenti personaggi, tra cui Lorenzo Biagiarelli e la sua compagna Selvaggia Lucarelli, sono tra coloro che hanno sollevato dubbi sulla versione dei fatti, mettendo in luce presunte incongruenze tecniche nel post originale. La ristoratrice, da iniziale eroina della giustizia sociale, in un attimo è stata dipinta dal web come una presunta “truffatrice” alla ricerca di notorietà per il suo piccolo ristorante da 13 tavoli.

La figlia di Giovanna, Fiorina D’Avino, esprime rabbia e dolore, accusando gli influencer di aver massacrato mediaticamente sua madre. Un confronto acceso si è scatenato proprio sui social media, con insulti e critiche che ora colpiscono Biagiarelli e Lucarelli, accusati di aver contribuito all’accanimento mediatico. La Procura sta cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato alla morte di Giovanna Pedretti, esaminando attentamente ogni dettaglio.

La comunità di Sant’Angelo Lodigiano attende risposte, e i familiari e gli amici di Giovanna saranno presto sentiti come testimoni. Nel frattempo, ribadiscono che la loro cara non aveva motivi per togliersi la vita prima della tempesta mediatica degli ultimi giorni. Intanto, la città si è riunita in due parrocchie diverse per pregare per l’anima di Giovanna Pedretti, ricordandola come una donna allegra e disponibile, il cui unico desiderio era essere una ristoratrice amata e stimata nella sua comunità. La Procura intanto indaga sul presunto suicidio della donna.

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  1. Title: “Insulti sui Social: Comprendere, Affrontare e Promuovere un Ambiente Virtuale Rispettoso”

    Viviamo in un’era digitale in cui la comunicazione avviene spesso attraverso i social media, offrendo un’ampia piattaforma per esprimere opinioni e condividere pensieri. Tuttavia, l’uso inappropriato di questi spazi può portare a comportamenti dannosi come gli insulti sui social. In questo articolo, esamineremo cosa sono gli insulti sui social, le loro conseguenze e come promuovere un ambiente virtuale rispettoso.

  2. Una risposta finalizzata all’inclusione non può essere criticata, anche se il post scatenante fosse un falso. X me chi vive di discussioni e clamore come i due famosi, hanno solo perso l’occasione di tenere la bocca chiusa. Spero che le autorità sollevino più di un dubbio su di loro così ci penseranno due volte.

    • non c’era alcuna finalità di inclusione nel post pubblicato ma solo desiderio di attirare l’attenzione. Purtroppo post del genere creano nella gente l’idea che gli italiani siano un popolo di omofobi e razzisti. poi quando si indaga spesso si scopre che tante situazioni sono state inventate di sana pianta o che le aggressioni fisiche o verbali poco c’entravano con la razza o le preferenze sessuali del destinatario

      • L’inclusione è un valore importante e le risposte che la promuovono dovrebbero essere rispettate. Tuttavia, è anche importante considerare la veridicità delle informazioni che scatenano tali risposte. Riguardo alle persone che vivono di discussioni e clamore, è importante ricordare che ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione, purché lo faccia in modo rispettoso e responsabile. Infine, le autorità hanno il dovere di indagare su qualsiasi dubbio o preoccupazione legittima riguardante individui o gruppi.

  3. Ha sollevato un punto molto importante. L’uso dei social media comporta una certa esposizione pubblica e, come tale, può portare a commenti e critiche. È importante essere pronti a gestire queste situazioni con maturità e rispetto per le opinioni altrui.
    Per quanto riguarda la questione della privacy nei media, è un argomento delicato. La protezione dell’identità di alcune persone può essere necessaria per motivi legali o di sicurezza. Tuttavia, è fondamentale che i media mantengano un equilibrio tra il diritto alla privacy e il diritto del pubblico all’informazione.
    La situazione che hai citato riguardo alla maestra che ha rifiutato di indossare la mascherina sembra essere un esempio di questo squilibrio. La pubblicazione di dettagli personali come l’indirizzo di casa è un’intrusione nella privacy individuale e può avere conseguenze negative.
    È importante che i media seguano linee guida etiche rigorose quando si tratta di rispettare la privacy delle persone, indipendentemente dal contesto. La discussione su questi temi è fondamentale per garantire un trattamento equo e rispettoso per tutti.

  4. Se si decide di entrare nei social, pubblicando dei post, bisogna anche accettare le osservazioni di chi contesta quanto pubblicato. Semmai c’è uno sbilanciamento nella pubblicazione delle notizie da parte dei giornali, ad esempio nel caso dei delinquenti che rapinano e truffano, l’ identità rimane segreta, mentre nei confronti di una maestra che rifiutava la mascherina è scattata la gogna mediatica con pubblicazione delle generalità, foto in primo piano e pure del suo indirizzo di residenza.

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