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“Venezia città viva si fa con gli abitanti, non con gli studenti”. La lettera

"Venezia popolata? Per finta, questo è il disegno...". "Studenti e turisti richiedono poco: per loro sono sufficienti bar e ristoranti..."

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Ben vengano gli investimenti per nuove residenze universitarie, ma non si racconti la favola della “città viva” grazie alla presenza – temporanea – degli studenti universitari.
Il Comitato Danni da Movida esprime perplessità per il progetto “Venezia Città Campus” che sta prendendo piede, sostenuto dagli atenei – in particolare dallo Iuav – oltre che dalla Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità.

Gli immobili che enti come Ipav e Marina Militare metteranno a disposizione per essere ristrutturati grazie a finanziamenti del Pnrr attraverso il Ministero dell’Istruzione e Università potevano essere invece destinati alla residenza stabile.
Portare in città migliaia di studenti non risponde al bisogno di far vivere Venezia, perché gli studenti sono in transito e una volta laureati, la maggioranza di loro si trasferisce altrove.

Il disegno a questo punto è chiaro: fingere che Venezia sia popolata, grazie ad una massiccia presenza di persone “interinali”– scelta non casuale del termine – che però non hanno a che vedere con la presenza viva dei residenti.

Studenti e turisti richiedono ben poco: per loro sono sufficienti bar e ristoranti dove trascorrere serate dopo aver i primi frequentato le aule universitari, i secondi visitato (si auspica) le bellezze artistiche di Venezia.

Nulla a che vedere con le famiglie e i lavoratori che vorrebbero abitare stabilmente in città ma non trovano offerta e i pochi rimasti assistono inermi alla riduzione di servizi adeguati (scuole, sanità, trasporti, negozi di vicinato…). Oltre a non poter vivere serenamente nelle proprie case e meno ancora riposare la notte per la presenza molesta dei locali fracassoni, che a questo punto con l’aumentare della popolazione universitaria saranno sempre di più.

Nonostante i proclami, Venezia tutto è tranne che la città della sostenibilità.

Comitato Danni da Movida Venezia

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30 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Da veneziani e studente non mi sento rappresentato da questi vecchi ignoranti e senza vedute. Gli studenti stanno qui almeno 1 anno, se non 3 o 5 o 7. Siete voi bigotti che farete morire la mia città

    • Di certo noi vecchi bigotti non ci sentiamo di affidare la NOSTRA città, a chi è capace solo di ubriacarsi e di marciare assieme ai terroristi che ammazzano donne e bambini, mentre dormono innocenti nelle loro case. Chiederei a chi affitta loro i posti letto di chiedere da quale parte stanno prima di fare loro un contratto d’affitto. Shylock the first

    • ma sa cosa vuole dire “bigotto” o le piace usarlo a sproposito per ogni pensiero che non corrisponde al suo? Non sarebbe meglio usare “sacripante”? Non c’entra nulla pure questo termine, ma sarebbe più originale

  2. ma é semplice: si spostano TUTTE le facoltà universitarie (ca’ foscari, IUAV, Accademia) a Mestre così mia figlia NON prenderà il bus, NON prenderà il vaporetto e la città resterà solo per i (pochi) residenti e per i turisti

  3. Vivo a Venezia da quando sono nata ed ho assistito al progressivo degrado di questa città che amo. Se solo si capisse che sono tantissime le persone che vorrebbero vivere in questa città, si favorirebbe la residenza stabile con normative fiscali davvero rivoluzionarie e adeguate alla specificità di Venezia. Ma a chi interessa davvero il destino di questa città? Alle autorità a cui basta soltanto il prestigio di governare una città unica al mondo e poi scegliere di vivere in terraferma? Alle autorità che non conoscono la difficoltà di usare i mezzi pubblici stracarichi? Il pessimismo è d’obbligo.

    • Ha perfettamente ragione. Chi decide in questo Comune non ha a cuore la città ma solo il business. Io non abito a Venezia ma in terraferma ma ci ho lavorato per 15 anni e ho visto anno dopo anno il cambiamento che stava subendo Venezia. Se si tolgono gli abitanti con le loro tradizioni, le loro abitudini, i rapporti umani Venezia non è più una città ma un museo. Se per salvare la città invece di trovare soluzioni abitative per chi ci è nato si vuole favorire studenti e turisti vuol dire non aver capito nulla e di voler solo sfruttare ancora una volta la città che tra qualche anno non esisterà più visto che i pochi abitanti rimasti sono per la maggior parte anziani. Mi si stringe il cuore al pensiero. Quanta ottusità e mancanza di lungimiranza da parte degli amministratori!

  4. Si il turismo aumenta.Quanti di noi veneziani affittano gli appartamenti a locazioni turistiche? O camere agli studenti a prezzi alti Questo vuol dire che anche noi non facciamo che incentivare lo spopolamento della nostra città

    • Non si può mettere nelle stessa pentola il privato che affitta un appartamento a uso turistico con società o privati che ne fanno un vero e proprio business comperando interi edifici per fare solo bnb o comunque affittanze turistiche.
      Non trovo giusto demonizzare

      • Invece è giusto. Chi affitta ad uso turistico è per vivere di rendita fregandosene della città. Legale per carità ma è espressione dell’egoismo e del rifiuto della comunità. L’unica attenuante è che le leggi romane (così come il sistema giudiziario) tutelano troppo gli inquilini (assistenza sociale scaricata sul privato) per cui affittare ad una famiglia è rischioso come riempire lo scantinato di benzina.

    • Il problema è che Venezia è morta dal punto di vista lavorativo, c’è lavoro solo nel campo turistico con bar e musei perché solo li si è investito…non riuscirai mai a portare famiglie in laguna se lavorano in terraferma e purtroppo è comprensibile che le nuove generazioni continueranno via via a trasferirsi mettendo a reddito la casa dei nonni/genitori.

  5. Da nord ovest siamo arrivati a stare a Murano proprio per evitare il casino da movida che domina in tanti posti a Venezia e non solo in campo Santa Margherita. Masse incontrollate di studenti e turisti hanno reso Venezia un posto da evitare a meno di viverla tra le 8 di mattina e le 10. Il carico di lavoro di tante lauree triennali è così gravoso che permette di fare le ore piccole tutti i giorni della settimana con grande felicità di baristi e azionisti di Campari. Così il futuro prossimo di Venezia sarà quello di essere “iscritta al patrimonio mondiale dell’umanità come capitale dello spritz”.

    • Perfettamente d’accordo.
      Perché la movida non è solo quella della notte.
      I danni,fisici e patrimoniali, per i residenti non sono solo quelli della notte, ma anche quelli di tutto il giorno fatti di schiamazzi, canti, urla per cori di lauree, compleanni, addii a celibato…
      Questa è la movida perpetua di una città che diventa Campus come ormai sembra destinata

    • Beh, direi che pure i veneziani hanno contribuito a renderla capitale dello spritz, perché da una parte si lagnano del rumore dall’altra lo spritz fatto “ben” (sensa acqua, galleggianti….oh more ma ti ghe pol metter più bitter) e pagando di meno (e se non c’è nessuno “che mortuorio), i figli o i nipoti a fare casino e a bere come disgraziati, i padri e i nonni idem ma fino alle 19, ma poi il problema sono gli studenti…..fate pace con voi stessi

  6. Una città è viva se ci sono abitanti , bimbi che giocano e vanno a scuola , artigiani che lavorano etc …..Una città piena solo di turisti e studenti è una città morta ….

  7. Condivido la perplessità sul voler trasformare la città in un studentato, ma per piacere che non sia una scusa per imporre coprifuoco. La mancanza di “rumore” e di “luoghi di ritrovo” è il motivo per il quale anche i giovani veneziani se ne vanno via

  8. Studenti si ma di livello non questi delle lauree brevi che non servono a nulla che ha 30 35 sono ancora che studiano si fa per dire e non lavorano …. Venezia ha bisogno di un vero tessuto sociale che non c’è più di eliminare bar e presenze turistiche .

  9. Caro docente universitario, la sua analisi, non è di interesse, quando venezia aveva 120 mila residenti gli studenti non c’erano, e non c’erano nemmeno questo casino di bar, a venezia va bene anche restare in 50 mila ma solo giovani nati e cresciuti a Venezia, ora costretti ad andare in terra ferma per lasciare spazio a loro. Le case devono essere per le giovani coppie, meno bar, meno alberghi ( o forse meno ostelli per i barboni del turismo ), separazione da mestre e da questa amministrazione. Shylock the first

  10. Utopia, si affossa ancora di piu’ la città, la civitas ! Gli studenti, quelli che studiano veramente, poi se ne tornano a casa o vanno all’estero. Quelli che soggiornano per stare lontani dalle famiglie e fare i propri comodi, beh, di questi non sentiamo proprio il bisogno. Ci vuole un tessuto urbano umano fatto di famiglie, cosa ormai impossibile, visti gli orientamenti delle autorità preposte….

  11. Certamente manca a Venezia una politica della casa per i residenti. Però prendersela con le residenze per gli studenti significa non vedere che se si vuole ripopolare Venezia bisogna anche partire dai giovani. E che più sono gli studenti che vivono la città durante gli anni degli studi con una casa anziché da pendolari e più è possibile che possano fermarsi anche dopo gli studi. Certo ci vorrebbe una politica per trattenerli anche dopo la laurea.

    • Probabilmente non sei veneziano, o comunque non hai ben chiara la statistica di quanti studenti si fermino dopo il percorso universitario. Aggiungo che qualsiasi sia la provenienza dello studente esso non trasmette la cultura cittadina, se fortunato ne assorbe una minima parte. Ben venga il contributo da fuori ma la favola che chi viene da fguori porti sempre e comunque un arricchimento è finita. Io sono veneziano ed ho studiato in città, dei colleghi di studi proveninenti da fuori che si sono poi fermati in città ne posso contare 3. Molti di più quelli veneziani che se ne sono andati.
      Anche questa è una delle tante favole che ci raccontate per distruggere la popolazione e cancellare, come da 147 anni state facendo, la cultura veneziana. roma ha vinto, il meridione ha vinto, la banche hanno vinto. Basta così, lasciateci in pace!

      • Tra le atre cose mi dovete dire che cosa fanno tutto il giorno seduti nei bar a mangiare poco, e a bere molto, forse loro hanno capito tutto della vita, +è ora di dire basta, studiate a casa vostra. Shylock the first

        • Condivido totalmente. Venezia e’ ormai devastata. Anche Bologna e’ diventata cosi. Alle 11 di mattina una pletora di giovani, pseudo studenti, fanno colazione al bar e turisti i ciabatte fanno arricchire bar e ristoranti di basso livello. Movida notturna gestita da spacciatori Queste sono le scelte di chi.governa le citta’. I cittadini non contano nulla anzi scocciano.

    • Bene, la prossima volta che gli studenti sotto casa mia (cioè ogni giorno) si mettono a fumare maria in tutte le ore del giorno e fanno (come diciamo noi) festin b…eo, passo a chiamarLa e poi ne riparliamo.
      A Venezia non deve esserci questo sfacelo, ma la produttività vera che ormai non c’è più da una trentina d’anni.

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