Il commissario straordinario del Comune di Venezia, Vittorio Zappalorto, ha approvato, con i poteri della Consiglio, una delibera che esprime il parere del Comune di Venezia in ordine alla proposta di legge di iniziativa popolare sulla suddivisione del Comune nei due comuni autonomi di Venezia e di Mestre; il parere espresso oggi, sarà immediatamente inviato alla Regione del Veneto, che per legge lo aveva richiesto.
“Ho ritenuto di non esprimere un giudizio di meritevolezza sul referendum – ha dichiarato Zappalorto – proprio perché il commissario straordinario non deve assumersi una responsabilità preminentemente politica e quindi non può dire sì o no alla separazione di un comune, poiché questa decisione non appartiene al novero degli atti che possono essere fatti da un commissario”. Una sorta di “non possumus”, cita il commissario, rispetto ad una scelta che deve essere presa dalla politica.
Prima di prendere in esame la questione del referendum, Zappalorto ha voluto confrontarsi con le forze politiche, con i movimenti, i comitati civici, le Municipalità, chiedendo di esprimere una loro idea “poichè mi sembrava poco democratico procedere a una decisione del genere senza alcun confronto”. Quello che è emerso, ha raccontato il commissario, è stata una frammentazione molto pronunciata delle posizioni delle forze politiche; e anche le Municipalità hanno espresso pareri diversi, senza dimostrare una posizione certa riconducibile all’unione o alla separazione.
Zappalorto ha anche esaminato la richiesta di parere dal punto di vista della legge sulla costituzione della Città metropolitana, apparentemente in contraddizione con la legge regionale sulla separazione del comune: “Mi sembra che la legge regionale e la legge statale non siano in sintonia. Segnalo pertanto questa anomalia alla commissione regionale che mi chiede il parere, senza dare alcun giudizio di merito”.