Anche voi siete tra quelli che, camminando per Venezia, avete pensato: “Ma cos’è sta puzza” in queste prime giornate estive?
Anche voi sentite un odore nauseabondo entrare in casa proveniente “dal mare”?
Con i primi caldi a Venezia ha effettivamente fatto la sua ricomparsa questo ospite non atteso. In varie zone della città “a macchia di leopardo” (ma più frequentemente in prossimità dei rii) si è diffuso quell’odore tipico di salmastro in putrefazione.
Il fenomeno, che ha fatto la sua prima comparsa ormai alcuni anni fa, è stato attribuito alle alghe e alla mancanza di ossigenazione del mare della laguna ed è stato derubricato da “pericoloso” a “fastidioso”.
Ma una volta stabilito che non rappresenta pericolo per la cittadinanza, evidentemente non è stato affrontato se regolarmente si ripresenta.
Come hanno spiegato gli esperti un paio d’anni fa, un tipo di alga proveniente dai mari orientali, più forte, più prolifica e più aggressiva di quelle “nostrane” ha conquistato la nostra laguna, dopo l’Adriatico.
Questa alga, volgarmente conosciuta come “Sargasso”, può arrivare a misurare 5 metri di lunghezza e si riproduce in compattezza a volte costruendo un “muro” a pelo d’acqua. E’ così che ampie distese di queste prolificazioni si possono scorgere oggi dai piani alti della Giudecca, o di Murano, o di altre barene.
Tornando al cattivo odore, pare che ci sia poco da fare, in quanto il problema delle alghe non è semplice da affrontare ne’ una questione primaria, anche se qualcosa si sta muovendo (ci sarebbero stati casi in cui le alghe attorcigliate hanno fermato eliche durante la navigazione).
Di certo c’è che se fino ad ora le segnalazioni di cattivo odore raccolte erano perlopiù episodiche, ci si chiede che cosa succederà quando il vero caldo afoso alzerà davvero la temperatura dell’acqua.
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