Paola Turci contro Tosi, ideologicamente parlando. La cantante torna sulle polemiche sollevate dalla sua scelta di non partecipare al premio “Terre del Negroamaro” in programma a Guagnano, in Puglia, il 22 agosto, per spiegare le sue motivazioni in un post sul suo profilo Facebook.
Paola Turci e Tosi, sindaco di Verona, possono essere in contrapposizione, ma è sbagliato fuorviare la questione tirando dentro la città di Verona o il pubblico di Verona, così come è sbagliato far passare la cantante per antagonista della Lega.
In questo Paola ha ragione.
Questa decisione (di non partecipare al premio Terre del Negroamaro, ndr) seppur sofferta, è determinata dalla volontà di non condividere il palco con una persona su cui grava una condanna per propaganda razzista, e non certo in quanto esponente di un particolare partito politico (come invece qualcuno in malafede ha affermato, attribuendomi dichiarazioni infondate). Dividere il palco con qualcuno ha per me una valenza enorme. Il palco è un luogo sacro e le persone con le quali lo condividi sono dalla tua parte, e tu dalla loro. Si deve poter scegliere con chi stare nella vita, lo trovo un diritto sacrosanto.
Non cerco pubblicità, non ho convocato la stampa, anzi, mi dispiace molto essere dentro a una polemica che non ho cercato. Non sapevo, quando sono stata invitata, che anche Flavio Tosi avrebbe preso parte a questo evento (così come non lo sapeva l’amico Nabil, dei Radiodervish, che ha deciso di non esserci per la stessa ragione). E per questo motivo e solo per questo, ho deciso di non confermare la mia partecipazione.
Questa notizia è però stata riportata da alcuni giornali, tra cui l’AGI, Agenzia Giornalistica Italia, con un titolo assolutamente falso: “Paola Turci rifiuta di andare a Verona”.
È per questa ragione che sono dunque costretta a precisare che la città di Verona non è coinvolta in questa spiacevole vicenda, che riguarda invece solo ed esclusivamente il palco del paese pugliese. La città di Verona è stata tirata in ballo dal sindaco Tosi che mi ha definita “incoerente” per aver preso parte, nel 2013, alla rassegna “Venerazioni”, presso il Teatro Romano. Questa critica non può trovare fondamento se si considera che la mia partecipazione al Teatro di Verona non mi ha certo portato a condividere il palco con lui (palco invece condiviso con Marina Rei e Cristina Donà per un concerto organizzato e pagato dalla società Box Office).
Vero è, invece, che in passato ho cantato svariate volte a Verona, nel magnifico scenario del Teatro Romano cosi come nella Chiesa di San Bernardino, dai frati francescani, e anche nel carcere della città, e questo solo grazie a chi mi ha invitata: persone con cui ho un profondo rapporto che dura nel tempo.
Mi auguro di avere così fugato ogni possibile fraintendimento sui reali motivi di quanto accaduto e ogni dubbio sulla mia coerenza di artista e di donna.
Il diritto di poter scegliere è sacrosanto, mettere alla gogna (mediatica) chi non la pensa come te è totalitarismo d’altri tempi.
Paolo Pradolin
16/08/2014
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Paola Turci ?
solo ricerca di una vetrina a buon mercato!!!
lasci stare la politica,non è per lei.
demagogia all’ultimo livello.
ivan donà
Un abbraccio solidale a Paola, che in terra di Puglia si ricorda di essere anche una cittadina italiana e prende le distanze da un personaggio che ha fatto dell’autoritarismo il suo cavallo di battaglia. Fa un certo effetto dover attraversare tutta la penisola per trovare qualcuno che abbia buona memoria e sufficiente senso civico per decidere di non partecipare ad uno spettacolo pubblico insieme al sindaco Flavio Tosi. A Verona siamo abituati al vescovo Zenti che il giorno di Natale invita Tosi sul pulpito del Duomo e gli concede la parola.
La reazione rancorosa e micragnosa di Tosi dà la misura del personaggio.
grande Paola
Brava Paola. Pienamente d’accordo col suo pensiero.
La città è una cosa, i personaggi che la rappresentano altra cosa.