di Giorgia Pradolin
Pagan torna a San Marco. Non più in Piazza come prima, non più sotto le Procuratie Nuove, a due passi dal Caffè Florian nel salotto buono di Venezia, ma sempre nell’area marciana.
Riaprirà a poca distanza da dov’era prima, in campo San Zulian, davanti all’omonima chiesa, in un negozio dove fino a pochi mesi fa c’era un’agenzia di cambio valuta. Oggi sono in corso i lavori di restauro per la prossima apertura ed è un po’ la rivincita della tradizione veneziana che, per una volta, scalza un’attività dedicata al turismo.
Un effetto portato dall’emergenza coronavirus, ma non solo. Il proprietario dei muri ha infatti deciso di affittare il negozio all’artigiano veneziano rifiutando un’altra offerta economicamente più vantaggiosa.
La pelletteria Pagan ha oltre un secolo di attività a Venezia e la sua chiusura, a settembre, aveva inferto un duro colpo alla città. A quel civico 54 in Piazza San Marco c’è ancora l’insegna, storica pure quella. Tanto che difficilmente la Soprintendenza ne permetterà la rimozione.
E’ la Venezia che resiste, quella costretta ad alzare bandiera bianca e abbassare le serrande durante l’emergenza sanitaria ed economica, a trovare sedi meno prestigiose nonostante i tanti anni di lavoro, ma anche quella pronta a ripartire appena le condizioni lo consentono.
E qui viene il bello. Perché l’artigiano riaprirà in un piccolo punto vendita
in campo San Zulian, alle Mercerie, che appartiene alla famiglia Nardi, proprietaria dell’omonima gioielleria in Piazza San Marco, sotto le Procuratie Nuove, che vicino alla famiglia Pagan ha lavorato per decenni.
La cosa curiosa è che i Nardi avevano ricevuto un’altra
offerta, più alta, per la gestione di quel negozietto a San Zulian, ma hanno comunque deciso di affittarlo agli artigiani perché ritornassero con un punto vendita a San Marco.
La famiglia è infatti presente a Venezia dal 1919 ed è l’ultima in città a praticare un’antica lavorazione artigianale della pelle conciata al naturale e dipinta a mano, come si legge sul loro sito.
A confermare come sono andate le cose è il gioielliere Alberto Nardi: “E’ vero, abbiamo ricevuto due proposte scritte per quel negozio, quella di Pagan e quella di un altro commerciante italiano. Nonostante la seconda fosse più alta, abbiamo voluto affittarlo a Pagan perché mantenesse la sua presenza a Venezia”.
Nardi, ex presidente dell’Associazione Piazza San Marco, si è sempre battuto contro la mercificazione di Venezia, contro il commercio abusivo e di scarsa qualità e per la valorizzazione della tradizione. E ha dimostrato di essere coerenti con i propri principi, mettendo in secondo piano anche il proprio interesse economico.
Il negozio di articoli in pelle aprirà prossimamente, probabilmente a maggio. In Piazza San Marco Pagan era stato tra le prime botteghe storiche ad abbassare le serrande e chiudere definitivamente, o almeno così sembrava, a causa degli alti affitti e del calo, se non assenza, dei fatturati. Una situazione che per molti è diventata insostenibile all’ombra del campanile, dovuta prima all’acqua alta eccezionale del 12 novembre 2019 e poi al ritorno dell’emergenza sanitaria da coronavirus. Dopo l’artigiano infatti hanno chiuso altri negozi storici come Venini, Coupole Glass e Ars Cenedese, come in un drammatico effetto domino.
Ora però Pagan ritorna a San Marco, e qualcosa sembra cambiare.
Dai che prima o dopo ripartiremo!