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Nuova variante B.1.1.529 isolata in Sud Africa: sono 32 le mutazioni

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Nuova variante B.1.1.529 isolata in Sud Africa: 32 mutazioni che richiedono attenzione anche perché diventa una grande incognita per i vaccini.

Le 32 mutazioni scoperte nella nuova variante B.1.1.529 isolata in Sud Africa aprono serie domande riguardo alla possibilità che riesca a sfuggire ai vaccini al momento disponibili ed è ancora senza risposta la domanda circa il quadro clinico che potrebbe causare, mentre ci sono già elementi per ritenere che questa variante si stia costruendo una sua nicchia ecologica, ossia un ambiente protetto che le consenta di espandersi.

Sono questi gli ultimi aggiornamenti disponibili, ha detto all’ANSA il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca.

Le 32 mutazioni, ha proseguito l’esperto, si trovano tutte sulla proteina Spike, che il virus utilizza per agganciarsi alle cellule umane e invaderle.
“Si tratta di mutazioni che per la maggior parte note, in quanto sono state individuate anche nelle varianti Alfa, Beta, Gamma e Delta”, ha detto l’esperto.

La buona notizia – ha aggiunto – è che è presente la delezione 69-70 tipicamente assente nella variante Delta consentendo quindi ai test molecolari Di routine (basati su Pcr multitarget) di capire subito, in caso di tampone positivo, che non si tratti della variante Delta”.
Quest’ultima infatti non ha questa specifica mutazione (delezione 69-70). I test attuali permetterebbero perciò di allertare nel caso in cui un campione positivo avesse quella mutazione: considerando che l’Alfa non c’è più, potrebbe trattarsi della nuova variante.

“Al momento non sappiamo se la variante B.1.1.529 sia più trasmissibile della Delta, ma primi dati lasciano presupporre che possa esserlo perché in pochi giorni si sta espandendo velocemente, sovrapponendosi alla Delta. Non sappiamo se potrà eliminarla, ma sembra che stia iniziando a costruirsi una nicchia ecologica. E’ troppo presto, comunque, per dire se riuscirà a sostituirsi alla Delta”.

La nuova variante ha un terzo punto interrogativo che riguarda la malattia che questa ennesima variante potrebbe causare, in quanto potrebbe essere differente da affrontare, ma anche per questa risposta occorre del tempo, considerando che gli studi su virulenza e patogenicità sono appena iniziati.

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