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Nave contro la banchina a Venezia. Aggiornamenti: feriti, cause, il sindaco Brugnaro

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Nave contro la banchina a Venezia. Aggiornamenti
Nave contro la banchina domenica 2 giugno 2019 a Venezia: cominciano ad arrivare le notizie ufficiali sull’incidente e i primi commenti sul fatto.

L’incidente.
La nave da crociera appartiene alla compagnia ‘Msc’. E’ l’ “Opera”. La nave era in fase di arrivo al porto ed ha perso il controllo andando contro la banchina e andando in collisione con un battello gran turismo mentre anch’esso aveva appena attraccato al molo di San Basilio. Il battello è stato colpito sul lato di poppa.

Feriti.
Contrariamente a quanto si riteneva nei primi attimi, ci sono due persone contuse. Si tratta di infortuni di lieve entità. I due turisti feriti erano tra i passeggeri del battello turistico.
Altre due persone sono stati portati a loro volta in ospedale a scopo precauzionale. Lo stato di salute non desta preoccupazione ma si deve considerare anche il forte choc emotivo delle persone coinvolte.

Il battello turistico colpito.

La nave che arrivava a forte velocità contro la fondamenta ha colpito il mezzo turistico “River Countess”, un grande battello di tipo fluviale. Il mezzo turistico era già fermo all’approdo ma quando ha sentito la sirena della nave che avvisava dell’urto ha provato l’estremo tentativo di mettere in moto e andare avanti per evitare l’impatto. La manovra è riuscita solo parzialmente in quanto la nave aveva una velocità più alta rispetto al mezzo che cercava di muoversi.

L’impatto.
La nave ha colpito dapprima la banchina portuale, danneggiandola, ed ha proseguito con la forza d’inerzia fino a toccare la poppa del battello e, alla fine, ha fermato la sua corsa.

Soccorsi.
I vigili del fuoco sono tuttora impegnati nelle operazioni di messa in sicurezza del luogo.
Quattro persone sono invece subito state portate in ospedale in seguito all’incidente. Tutte avrebbero contusioni non gravi. Dalle prime informazioni si tratta di turisti che si trovavano sul battello.

Le cause dell’incidente.
Tra le prime ipotesi riferite sulle cause dell’incidente, quella della rottura di un cavo del traino della nave. Questa versione verrà però aggiornata dopo qualche minuto come si può leggere più sotto.

Toninelli: stop grandi navi.
“L’incidente di oggi al porto di Venezia dimostra che le grandi navi non devono più passare dalla Giudecca. Dopo tanti anni di inerzia, finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti Danilo Toninelli.

Le cause dell’incidente 2.
“La nave di Msc aveva un’avaria al motore, segnalata subito dal comandante. Il motore era bloccato, ma in spinta, perchè la velocità aumentava, come confermano i tracciati Ais”. Questa la versione ufficiale comunicata all’ANSA da Davide Calderan, presidente della “Rimorchiatori Uniti Panfido”. La “Panfido” è la società che assiste da sempre le navi con i propri rimorchiatori. Anche questa mattina stava guidando la ‘MSC Opera’ all’arrivo in marittima, prima dell’incidente. I due rimorchiatori hanno cercato di fermare il ‘gigante’, fino a quando un cavo di traino si è rotto, tranciato dall’impatto con il battello fluviale.

Il sindaco Brugnaro: stop alle grandi navi davanti San Marco.
“E’ l’ennesima dimostrazione che non è più pensabile che nel canale della Giudecca debbano passare le grandi navi. L’abbiamo detto da 8 anni, e chiediamo immediatamente l’apertura del Vittorio Emanuele – il canale alternativo per l’arrivo in marittima ndr. -“. Questo quanto dichiarato dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. “Ho sentito il ministro Toinelli, è aggiornato sulla situazione – ha aggiunto – sta cercando soluzioni che adesso aspetteremo. Adesso urgentemente dobbiamo far si’ che le navi non passino più davanti a San Marco”.

Le cause dell’incidente 3.
“Quando è stata all’altezza della chiesa del Redentore la Msc – racconta ancora Davide Calderan, presidente della “Rimorchiatori Uniti Panfido” – aveva il motore bloccato, con timone verso dritta, ma in spinta. La velocità cioè aumentava, come si vede nei tracciati Ais, da 5,5 nodi, ai 6,9 nodi di quando è stata all’altezza delle Zattere”. “I due rimorchiatori che la guidavano, l’Ivone C e l’Angelina C – prosegue -, hanno cercato di frenarla, ma la nave continuava ad accelerare, fino a quando, alla Marittima vecchia, il cavo di traino dell’Angelina è stato tranciato dall’impatto con la plancia del battello turistico fermo al molo, e la nave ha proseguito verso la banchina”.
Una ricostruzione che lascia qualche dubbio sull’incidente dato che quando la nave ha colpito il battello – tranciando il cavo di traino – l’impatto contro la banchina pareva già avvenuto.

L’allarme della nave.
Secondo Calderan il comandante della Msc ‘Opera’ avrebbe segnalato per tempo che la nave non era più governabile in plancia. “Che potesse succedere un incidente simile non ce lo aspettavamo – aggiunge Calderan – le navi dovrebbero avere un sistema che permette di spegnere i motori in caso di avaria, non so esattamente perchè non sia stato così”.

Esattamente quanto da noi raccontato nel primo articolo, quando l’incidente della nave era appena accaduto da pochi secondi.

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La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. Gli incidenti accadono, ma che una nave da crociera non disponga di sistemi di sicurezza per bloccare i motori o ridurre la velocita’ fermando di fatto la nave lascia molti dubbi. E’ un danno anche per la cantieristica italiana. Airbag sulle auto, sistemi antipattinamento, ecc ecc e su una nave da crociera mancano forse sistemi basici? Mah!

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