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Mutuo agevolato per prima casa ai giovani: non servirà più anticipo

Non servirà infatti più un anticipo per aprire un mutuo, a fare da garante ci penserà lo Stato.

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Mutuo agevolato per i giovani che devono ‘mettere su casa’: ecco la mossa di Mario Draghi.
Casa senza anticipo per gli under 35, la garanzia la metterà lo Stato.
Comprare casa per i giovani under 35 sarà così più facile.
Non servirà infatti più un anticipo per aprire un mutuo, a fare da garante ci penserà lo Stato.
Il governo è pronto ad approvare con il prossimo decreto legge Imprese una nuova misura per aiutare i “giovani a mettere su famiglia” e quindi a combattere la denatalità.
Lo promette il premier Mario Draghi parlando alla Camera durante l’illustrazione del Recovery plan italiano.
La misura dovrebbe aggiungersi (al momento però è tutto ancora da scrivere nel dettaglio) agli sgravi fiscali proprio sull’accensione dei prestiti per l’acquisto della prima casa

per i più giovani.
Le misure sono state annunciate pochi giorni fa con il Documento di economia e finanza.
Possibile però che ci sia bisogno ancora di un po’ di tempo per il nuovo decreto, che utilizzerà i 40 miliardi dell’ultimo scostamento di bilancio e servirà a dare respiro alle attività rimaste bloccate dalle chiusure anti-Covid.
Con gli uffici concentrati a chiudere il Recovery Plan difficile infatti che il testo sia pronto per arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri già questa settimana, è dunque più probabile che slitti a quella successiva.
E sono dunque ancora da stimare le risorse necessarie a far partire la misura.

Due anni fa il decreto Crescita aveva messo 100 milioni per finanziare il Fondo prima casa per le giovani coppie che offriva garanzia statale, nella misura del 50%, ai mutui erogati per l’acquisto o la ristrutturazione.
“Un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro” sono i tre pilastri su cui si può e si deve costruire in Paese diverso per le nuove generazioni, è la convinzione del premier.
Ed ecco quindi, la promessa di “infrastrutture sociali e case popolari”, più asili nido, ma anche una spinta con 600 milioni al sistema della formazione duale per rendere i “sistemi di istruzione e formazione più in linea con il mercato del lavoro”.
Spazio infine allo sport (un miliardo per le palestre) e anche al Servizio civile con 650 milioni in due anni e a incentivi per le attività imprenditoriali nel settore turistico

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