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Morta agente penitenziaria a Venezia: trovata soffocata nel mobile del letto

La donna è stata trovata domenica sera poco dopo le 21 senza vita all'interno del vano contenitore del letto matrimoniale nella sua abitazione.

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R.R., 56 anni, è stata trovata morta nella sua abitazione, a Venezia.
Una tragedia, per quello che pare un incidente, ma anche un giallo.
La donna è stata trovata domenica sera poco dopo le 21 senza vita all’interno del vano contenitore del letto matrimoniale.
Decesso preliminarmente spiegato con il soffocamento causato da una disgrazia.
R.R., residente a Venezia, nel sestiere di Dorsoduro, era un agente di Polizia Penitenziaria dell’Istituto femminile della Giudecca.
Il tragico rinvenimento è stato della figlia: la povera ragazza che ha fatto la tremenda scoperta ha subito attivato i soccorsi.

Il fascicolo della procura di Venezia (atto dovuto nei casi di morte improvvisa) non contempla reati o intestazione a soggetti.
Il campo di pertinenza del decesso, anche per opinione preliminare dei carabinieri del Nucleo natanti, è quello di un incidente.
Certo, si tratta di un decesso con modalità inconsueta, quindi le indagini sono aperte.
L’abitazione dove viveva la donna è stata posta sotto sequestro ed è teatro di attente indagini che non possono non partire dalla tragica scoperta della morte, arrivata per asfissia, e dal luogo dell’incidente: il mobile contenitore del letto matrimoniale.
Altre informazioni arriveranno dall’esito dell’autopsia giudiziaria che verrà assegnata presto al perito del magistrato.

Intanto la stampa oggi non poteva non accostare il decesso ad un’altra morte “strana” che ha coinvolto tempo fa l’Istituto penitenziario femminile della Giudecca.
Sissy Trovato Mazza è l’agente di Polizia Penitenziaria che le cronache dicono essersi sparata nel novembre del 2016 in un ascensore del padiglione Jona dell’Ospedale Civile di Venezia dopo una visita ad una detenuta.
Ma la ricostruzione è sempre stata (ed è ancora) rifiutata con forza dalla famiglia di Sissy che argomenta, opponendo fatti, di non aver mai creduto al gesto volontario.

Chissà se la nuova indagine scoprirà, tra le altre cose, se tra le due donne vi fosse conoscenza o se avessero lavorato assieme.
Il caso di Sissy Trovato Mazza si era concluso con il timbro “suicidio” sul fascicolo, ma i genitori si erano opposti all’archiviazione del caso vedendosi infine accolta la richiesta di opposizione all’archiviazione della procura, così il gip Barbara Lancieri aveva ordinato nuove indagini.

»dello stesso argomento (aggiornamento): “Agente di Polizia Penitenziaria morta a Dorsoduro: una disgrazia a tinte gialle

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6 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Ho un letto CONTENITORE da anni. A volte se non posiziono correttamente le levette di sostegno rischio che mi si chiuda sulla schiena mentre sistemo lenzuola e cuscini. Tuttavia non è mai così pesante da immobilizzare nei movimenti.Trovo IMPOSSIBILE che un adulto
    possa RIMANERE INCASTRATO nel vano contenitore

  2. Anch’io posseggo un letto comprato all’ikea con vano contenitore e il commesso mi ha fatto presente che non era compatibile con materassi che pesavano oltre quel tot poiché altrimenti il contenitore una volta aperto, il peso eccessivo del materasso non avrebbe mantenuto aperto il contenitore con il rischio che possa chiudersi addosso mentre la persona stiva o estrae oggetti all’interno di esso.
    Alla fine ho optato lo stesso per un materasso non compatibile, ma siccome sono al corrente del pericolo, quando devo usarlo, mi faccio reggere il letto alzato da un’altra persona altrimenti non regge..
    La donna in questione è morta per un incidente.

  3. Anno 2021… e ancora, dopo più di 30 anni, devo leggere “Guardia Carceraria” invece di Agente di Polizia Penitenziaria… andava bene anche “[…] giovane poliziotta. Mi scusi se sono stato diretto, ma tante persone indossano con orgoglio questa divisa nonostante le mille difficoltà di questo lavoro, abbandonato alla deriva da uno Stato che fa finta di non vedere.

    • Buongiorno, teniamo a precisare che il termine non è stato usato né del giornalista né dal giornale. Tale espressione tuttavia viene ancora ritrovata nel parlare comune – erroneamente ma in buonafede – solo per il fatto di esser stata per moltissimi anni parte del linguaggio specifico a tutti i livelli. Confidiamo tutti che con il tempo si perda questa abitudine grazie all’ottima opera di corretta informazione che si sta apportando negli ultimi tempi. Grazie, cordiali saluti. La redazione.

  4. Anch’io ho subito pensato alla sfortunata giovane Guardia Carceraria al cui stranissimo “suicidio” non ho mai creduto. Come possa richiudersi un letto matrimoniale mentre è aperto, perché la persona morta, presumibilmente, lo teneva aperto per prendere qualcosa nel sottostante contenitore, è da verificare attentamente…

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