Va ricostruita la geografia del parco Bissuola. Per dissuadere spacciatori e consumatori di droga dall’abbandonare le siringhe fra i cespugli o nei giardini che sono frequentati abitualmente dai bambini, va ripensato l’uso del parco.
Ne è convinta Arianna Rossi, che oltre a curare il Bar Baratto all’interno del parco, studia e applica con l’associazione “Bissuola viva” iniziative capaci di abitare e far vivere la bellezza del parco stesso in modo tranquillo e gradevole.
Le siringhe (diecimila lo scorso anno) minacciano la tranquillità dei genitori che temono per i loro figli, sono aumentate in loco le presenze delle forze dell’ordine e forse una illuminazione serale più efficace, potrebbe risultare preventiva.
Sembra tuttavia elevato il numero delle persone dedite allo spaccio e alla tossicodipendenza (oltre cento) e il parco Bissuola, nella sua vastità e nelle zone a labirinto è diventato un appuntamento preoccupante.
La zona più tranquilla sembra essere quella degli impianti sportivi.
Non resta che invertire la rotta, fare, agire, come sostiene Arianna Rossi, rendendo vivo quel bellissimo parco, organizzare feste per i bambini, per i cittadini, occasioni culturali in grado di far emergere una città vivibile e accogliente.
Redazione