Una orribile vicenda, ricostruita dalle varie fasi dei tribunali, arriva da Vicenza.
C.C., maestra elementare, adoperò il gesto di far sputare contro un bambino come metodo educativo.
La maestra lo chiese ai suoi alunni in classe: sputare al compagno “per educarlo”.
Atroce la modalità “educativa”: la maestra mise in fila ventidue bimbi dicendo loro di mimare il gesto di sputare contro quel compagno di classe un po’ troppo vivace.
Logicamente, essendo bambini piccoli, di prima elementare, qualcuno ha avuto difficoltà nel comprendere il verbo “mimare” e in diversi avevano sputato davvero.
La vicenda, raccontata oggi dal Corriere del Veneto, è arrivata fino in Cassazione che ha dato l’ultima sentenza.
Il bimbo di sei anni è stato esposto: «Su indicazione della sua insegnante, a una punizione mediante denigrazione e ludibrio, “servendosi” dei suoi compagni di classe».
Su questo la Legge è chiara: «L’abuso di mezzi di correzione o disciplina integra il comportamento dell’insegnante che faccia ricorso a qualsiasi violenza, fisica o morale, ancorché minima e orientata a scopi educativi».
La maestra di Isola Vicentina, oggi in pensione, è stata condannata a un mese e dieci giorni di reclusione e al pagamento di cinquemila euro di risarcimento danni alla vittima.
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