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Madonna della Salute a Venezia, i fedeli rinnovano la tradizione

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La Madonna della Salute a Venezia è una delle celebrazioni più sentite per i residenti. Affonda le sue ragioni nella tradizione, nella storia, ma anche nel cuore dei fedeli che vi si recano in pellegrinaggio.
Come tradizione religiosa vuole i veneziani, ma non solo, sfideranno il freddo e l’acqua alta per portare, in segno di riconoscenza e per rinnovare la richiesta di salute, una candela che viene accesa davanti all’immagine della Madonna Nera.

All’interno della Basilica le celebrazioni delle Sante Messe si succederanno mentre a quella centrale della mattinata, come tradizione vuole, saranno presenti migliaia di fedeli e autorità. Poi, come tradizione, palloncino per i bambini e frittella o cioccolata calda per i grandi.

La Basilica è raggiunta dai pellegrini attraversando l’acqua sul ‘Ponte votivo’, una gigantesca ‘passerella’ che la storia di Venezia vuole fatta da barconi affiancati gli uni agli altri. Oppure, più semplicemente, attraverso i vaporetti Actv che proprio per questo motivo raddoppia le corse.

Ma la tradizione della Madonna della Salute appartiene ad una delle pagine più importanti di Venezia. Il tempio votivo è stato eretto come ringraziamento alla Madonna per aver fermato la terribile pestilenza che nel 1630 a Venezia ha decimato la sua popolazione provocando 100.000 morti (600.000 vittime nell’intera distesa della Serenissima).

La costruzione del tempio fu affidata al Longhena che volle adottare un motivo di assoluta novita’ architettonica per l’epoca e per Venezia, rappresentando una rottura con gli schemi e le tradizioni Palladiane.

La Chiesa, costruita tra il 1631 e il 1681 ha una pianta centrale ottagonale sulla quale si aprono sei cappelle e, in asse con l’ingresso principale, il presbiterio.
L’altare della Vergine raffigura la Madonna di scuola greco-bizantina, riprodotta in un ritratto portato a Venezia da Francesco Morosini nel 1672 dall’isola di Candia.

Paolo Pradolin

[21/11/2013]

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