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L’omicida di Mestre aveva avuto un ricovero all’Angelo nel 2014

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L'omicida di Mestre aveva avuto un ricovero psichiatrico all'Angelo nel 2014

A pochi giorni dal terribile omicidio della ‘sega elettrica’ (come è stato soprannominato) di Mestre, emergono altri particolari sulla vicenda. L’uomo che ha ucciso e fatto a pezzi l’anziana viveva da solo, e a parte le stranezze di alcuni comportamenti, era visto un po’ come un ‘gigante buono’.
Riccardo Torta, il 68enne che, dopo averla presa a martellate, ha massacrato con una motosega elettrica l’anziana vicina di casa, Nelly Pagnussat, 77 anni abitava nello stesso condominio, lui al quarto piano, lei al secondo. Nessuna parentela, ma lui la chiamava “zia”; motivo per cui nell’immediatezza del fatto si era ipotizzato un delitto in ambito familiare.

Un movente del delitto non è stato trovato, e non è detto che, in senso razionale, lo si possa scoprire. Il 68enne – ha ricostruito la squadra mobile – nel raptus di follia, ha imbracciato una motosega elettrica e ha fatto a pezzi il corpo, mettendo i resti in sacchi neri delle immondizie. Infine ha cercato di pulire l’appartamento dell’anziana, di disfarsi degli ‘attrezzi’ usati per il massacro si è lavato per cancellare lemacchie di sangue.

A far scattare l’allarme alcuni parenti dell’anziana, allarmati dal fatto che la loro congiunta non rispondeva al telefono da ore. Proprio mentre si avvicinavano all’appartamento hanno visto Torta uscire dalla casa con alcuni attrezzi macchiati di sangue, per rifugiarsi nella propria abitazione.
Una volta messa in sicurezza tutta l’area, i poliziotti hanno bussato alla porta di Torta, questi
ha aperto uno spiraglio e gli agenti ne hanno approfittato per bloccarlo.

Torta era già stato al centro della cronaca nera nel lontano 1973, a Venezia: con un complice aveva scagliato un masso dal ponte dell’Accademia uccidendo un militare della Guardia di Finanza che passava in Canal Grande con un barchino; un suo collega era rimasto ferito. Una ‘vendetta’ per la barca che l’uomo si era visto sequestrare per vicende di contrabbando.

Oltre 40 anni dopo ‘Ricky il gigante’ ha ucciso una seconda volta. Molti residenti nella zona si chiedono adesso come fosse possibile che un paziente psichiatrico, con quei precedenti, non fosse sottoposto a misure particolari.
L’uomo era seguito da anni dal Centro di salute mentale di Mestre, come ha spiegato l’Usl 12 veneziana. Negli ultimi mesi il medico di riferimento lo vedeva più di frequente per assicurarsi che assumesse i farmaci. Torta aveva avuto un ricovero in ospedale per scompensi psichici nel 2014, all’Angelo di Mestre. Era stato dimesso dopo una decina di giorni. (tortame)

Redazione
18/01/2016

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