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Lo stratega Bizantino Michele Lachanodracone, i monaci basiliani e la scuola medica di Salento. Di Apostolos Apostolou

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Lo stratego Bizantino Michele Lachanodracone, i monaci basiliani e la scuola medica di Salento. Di Apostolos Apostolou

Dal IV secolo nell’Impero Bizantino I Paulicani mossero guerra al culto delle immagini. Il conflitto tra iconofilia e iconoclastia si confonde spesso con la lotta tra politeismo e monoteismo- come scrive Mario Perniola – in generale.

L’iconoclasta rivendica un’idea più pura di Dio, ogni rappresentazione del quale pare inadeguata o

lotta iconoclasta box up
lotta iconoclasta
addirittura blasferma. E come sosteneva Mario Perniola la disputa della liceità delle immagini non è perciò soltanto un problema del culto e delle sue modalità, ma una questione filosofica di rilevanza primaria che investe il rapporto tra materia e spirito, tra finzione e realtà tra il mondo e Dio. [1]

Al movimento pauliciano finì per aderire l’imperatore bizantino Leone III Isaurico, originario di

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Imperatore Leone III Isaurico 675 circa – 19giugno741
Germanicea (l’attuale Marast nel nord della Siria), il quale emanò una serie di editti per eliminare il culto delle immagini sacre ormai molto diffuso nell’Impero.

Conosciamo che nel 726, secondo le fonti l’imperatore Leone iniziò a predicare contro la venerazione delle sacre immagini, decidendo di rimuovere un’icona religiosa raffigurante Cristo. Successivamente l’imperatore si mosse con maggiore prudenza, cercando di convincere il Patriarca di Costantinopoli e il Papa ad accettare l’iconoclastia.

Per conto dell’Imperatore Leone III Isaurico un’ottima stratega che si chiama Michele Lachanodracone arriva in Cappadocia ed espelle i monaci che esistevano. I monaci basiliani, erano monaci che s’ispiravano alla regola da San Basilio.

Michele Lachanodracone ( morte 20 luglio a.C) non aveva solo il comando della forze militari e non esercitava solo una funzione di controllo sulle autorità civili, ma aveva anche un ruolo esercitato in guerra tra Arabi. Aveva una seria di vittorie contro ai califfati Arabi, Abbasidi e Fatimidi.
monete storiche upE’ stato un grande stratega e un vincente, molti scrivono che era un irresistibile comandante.

Stratega Michele Lachanodracone, seguendo l’ordine dell’imperatore, distrugge le immagini sacre e le icone. Cosi mosaici e affreschi furono distrutti a martellate, anche le icone fatte a pezzi e gettate nel fuoco. Motivo della distruzione era quello di stroncare il commercio delle immagini e combattere una venerazione considerata superstizione e idolatria.

Secondo la storiografia i Basiliani, per scampare alle persecuzioni, furono costretti a nascondersi in luoghi solitari come grotte, foreste e sulle pendici delle colline, che divennero luogo d’alloggio e di preghiera.
A volte, quando non potevano adattare grotte naturali, scavavano nella roccia più friabile, dove creavano dei rifugi simili a pozzi.

Questi rifugi naturali, adattati a dimore, furono chiamati “laure”.(Georg Ostrogorky). Qui i monaci continuarono a praticare il loro culto. All’ingresso delle laure c’era sempre un’immagine della Madonna detta “Vergine Portinaia” destinata, secondo i monaci, a custodire il rifugio. (Cyril Mango).

Questa lotta, detta iconoclasta, mise in fuga dall’Oriente migliaia di monaci. (Golubinsky) Molti arrivano nelle isole della Grecia e altri si rifugiarono nelle estreme regioni meridionali dell’Italia e nel Salento. Secondo lo storico Vasiliev arrivano nelle estreme regioni meridionali quasi 50.000 monaci basiliani. In Salerno 15.000, e a Lecce quasi 4.000.

monasteri cappadocia up
I Monasteri Basiliani in Cappadocia, avevano organizzato anche la nascita degli ospedali. Esisteva l’esigenza di dedicare alla cura dei malati e nacquero cosi i ospedali in Cappadocia.
I monasteri Basiliani trascrivevano antichi erbari conoscitori di erbe ed iniziarono a coltivare le principali nei giardini all’ interno dei monasteri Basiliari.

Fonti storici riferiscono che «… la figura di San Basilio di Cesarea, detto il Grande, il quale aveva studiato ad Atene ed a Costantinopoli. Aveva praticato l’eremitaggio e, dopo aver incontrato nei suoi viaggi tanti anacoreti, decise di abbandonare la vita contemplativa, creò un convento , divenne Vescovo di Cesarea, in Cappadocia, fece costruire numerosi ospizi. Durante questo periodo, formulò la “Grande Regola” e la “Piccola Regola”, che rappresentarono le norme e gli insegnamenti , che dovevano orientare la vita dei monaci, che presero il suo nome: monaci Basiliani. A lui si deve la costruzione, a Cesarea, del primo grande ospedale con sezioni separate per le singole malattie, una delle quali destinata ai lebbrosi, ai quali i monaci dedicarono particolare attenzione e cure …L’erboristeria, già allora, era una vera e propria scienza, che richiedeva un particolare impegno e perizia nel selezionare la pianta, nell’estrarre da questa il medicamento, nel trovare l’indicazione specifica per una determinata malattia, nel valutare i dosaggi, nello studiare eventuali controindicazioni ed nel trovare le eventuali associazioni tra vari rimedi, compilare, cioè, le “ricette galeniche” ed, infine, nel conservare questi estratti in vasi speciali ed in ambienti idonei, che si chiamarono “farmacie”.» (Medicina Monastica. Curemillemarie wordpress.com)

scuola medica salento up box
Le influenze della scuola medica di Salento, del IX secolo dai monasteri Basiliari erano grandi. E come scrive Giuseppe Amelio nel libro con titolo «la scuola medica Salernitana». «La scuola Salernitana è stata nel corso dei tempi famosa in tutto il mondo per i suoi insegnamenti e la notevole esperienza medica, dando lustro e decoro…» Cosi uno stratego Bizantino con le espulsioni, e i monasteri Basiliari che arrivano dalla Cappadocia hanno portato a Salento rimedi e consigli per preservale la saluta.

Punti:
[1] Mario Perniola: La società dei simulacri. Mimesis, p, 74.


Apostolos ApostolouDocente di filosofia

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