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Litigò con i ciclisti, fece inversione e li investì: chiesto l’ergastolo per lui

L'uomo stava percorrendo la strada a bordo di una Fiat 500 quando incrociò nella stessa direzione di marcia i ciclisti con i quali ebbe un alterco verbale per futili motivi. Di proposito dopo averli superati tornò indietro investendoli

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Automobilista investe gruppo di ciclisti, pirata positivo alla droga

Il caso fece molto scalpore all’epoca. La cronaca racconta di un automobilista che litiga con dei ciclisti a causa di un sorpasso, con l’automobilista che fa inversione di marcia con l’automobile, punta dritto gli uomini in bici e li investe facendoli volare come birilli. L’investimento dei ciclisti da parte dell’automobilista provocò un morto e un ferito grave. Questi i fatti di un anno or sono, ma ora la Giustizia fa il suo corso.

Il sostituto procuratore di Lecce Giovanni Gagliotta ha chiesto infatti la condanna all’ergastolo per Andrea Taurino, di 33 anni di Trepuzzi che il 22 gennaio dello scorso anno travolse con l’auto volontariamente due ciclisti, uccidendone uno mentre l’altro rimase ferito ma si salvò. La richiesta del pm è arrivata nel corso del processo con rito abbreviato che si sta svolgendo a Lecce davanti al gup Vincenzo Brancato.

Taurino deve rispondere di omicidio volontario, tentato omicidio, lesioni personali e omissione di soccorso.
L’uomo stava percorrendo la strada che collega la marina di Casalabate a Squinzano a bordo di una Fiat 500 quando incrociò nella stessa direzione di marcia i due ciclisti con i quali ebbe un alterco verbale per futili motivi.

Di proposito dopo averli superati tornò indietro investendoli. Franco Amati, leccese di 67 anni morì sul colpo, Ugo Romano 62enne, anch’egli leccese, riportò numerose ferite dovendo subire un delicato intervento chirurgico all’orecchio quasi staccato.

Taurino venne poi arrestato dai carabinieri la sera dopo una complicata caccia all’uomo e dopo una minuziosa indagine per l’identificazione. Ha sempre negato la volontarietà del gesto attribuendolo allo stato confusionale dovuto dalla sua dipendenza dalla droga. La sentenza arriverà il 26 aprile.

Mario Nascimbeni

(foto di repertorio)

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