Avrebbe potuto, all’epoca, essere un banale litigio stradale senza conseguenze che finiva con un po’ di arrabbiatura, invece si trasformò in tragedia.
Elisa Ferrero, la giovane in sella alla moto perse la vita. Matteo Penna, conducente della moto e fidanzato della prima fu gravemente ferito.
Maurizio De Giulio, l’investitore, viene invece condannato oggi a 15 anni.
Tutto il processo si è sviluppato attorno all’investimento avvenuto nel luglio del 2017 in Val di Susa quando, a seguito di una lite per la viabilità, l’uomo condannato oggi con il furgone ha investito la moto e ucciso la ragazza ferendo gravemente il fidanzato di 29.
Maurizio De Giulio, elettricista della provincia di Torino, per quell’investimento, è stato condannato oggi dal gup di Milano con il rito abbreviato a 15 anni e 8 mesi per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e lesioni aggravate.
Il giudice Anna Calabi, pur avendo condannato l’elettricista a 5 mesi in più rispetto alla richiesta del pm Piero Basilone, ha derubricato il reato di tentato omicidio in lesioni aggravate in relazione alle gravi ferite riportate da Matteo Penna, 29 anni, che è stato in coma per 1 mese.
Per lui è stata quantificata una provvisionale di 300 mila euro. Mentre per Elisa Ferrero, la sua fidanzata che ha perso la vita, come richiesto dai suoi legali si procederà in sede civile con la richiesta di risarcimento. “Per noi va bene – hanno detto gli avv. Fabio Ghiberti ed Elena Negri – perché ha tenuto conto dell’impianto accusatorio”.
De Giulio, presente alla lettura del dispositivo, è uscito dall’aula quasi in lacrime. I suoi legali, dopo le motivazioni che verranno depositate in 90 giorni, di certo impugneranno la sentenza, in quanto per loro si è trattato di omicidio stradale.
Secondo quanto riportato dalle cronache dell’epoca, dopo il litigio Maurizio De Giulio sarebbe risalito sul Ford Transit, avrebbe rincorso la moto condotta da Matteo Penna puntandola e investendola. Nell’urto perse la vita Elisa Ferrero.