Forse è solo una questione di “agibilità” quella che riguarda il centro culturale islamico di Jesolo e il diritto di preghiera?
Il tempo chiarirà se la diatriba tra fedeli e il Comune si “schiarirà” una volta superato l’iter per il rilascio dell’agibilità dell’immobile di via Aquileia, che pare non avere le caratteristiche sufficienti allo scopo.
Di sottofondo c’è la questione “preghiera” che ha messo insieme nei giorni scorsi intorno ad un tavolo programmatico i rappresentanti dell’associazione Incontro, il vicesindaco Roberto Rugolotto, l’Assessore alla Sicurezza Luigi Rizzo, Nazareno Fuser, per il Comitato diritti civili, Kamal Houssein della Comunità islamica e Salvatore Esposito di Sel.
Esposito ha ribadito con forza che non si può negare il diritto di preghiera, che è un atto incostituzionale e conta sul rilascio della documentazione che dovrebbe sancire la compatibilità urbanistica a luogo di culto.
E’ evidente che tutta la questione si muove “anche” su un terreno ideologico e talvolta non esente da pregiudizi che ancora circolano intorno ai diritti degli islamici e presto ci sarà chiarezza in questo senso, una volta sgomberate le divergenze teniche.
Andreina Corso | 26/05/2016 | (Photo d’archive) | [cod moscheje]