Al secondo appuntamento di “Jazz & Teatro La Fenice”, dopo la prima interessante serata, c’era la curiosità di verificare se la seconda sarebbe stata all’altezza. Mancando l’incontro di conferenza la serata è iniziata subito con il quintetto “Giulia Facco 5tet” (foto sotto) della giovane pianista padovana omonima. Promettente gruppo di giovani triveneti che hanno dato prova di bravura e di potenzialità notevoli, e ai quali auguriamo un promettente futuro.
Dopo di loro si sono presentati sul palco i musicisti del gruppo di origine tedesca “Tingvall Trio” (foto sopra). Classico trio formato da pianoforte, basso, batteria. Gruppo nord europeo. Le note sulla brochure parlavano di influenze pop. Nonostante qualche presupposto per far diffidare un appassionato tradizionale (questo gruppo pluripremiato non è molto conosciuto, si trova raramente nei negozi di dischi, nei mercatini con cd o vinili) invece dalle prime note tutti i pregiudizi sono stati spazzati via. Questi tedeschi sanno suonare jazz e a che livello. Spingendosi ad un paragone, per molti sacrilego, dicendo che il trio Tingvall è quanto di più vicino, se non migliore del metereopatico trio Jarreth, Peacock, Dejonnette. Ognuno dei tre nel proprio ruolo ha dato dimostrazione di maestria. Passando dal jazz più compassato a quello più sfrenato senza il minimo cenno di cedimento. Tre veri extraterrestri.
Jazz, solo sublime, acustico e fresco jazz. Se già li conoscevate ben per Voi, altrimenti cercate di ascoltarli ne vale veramente la pena e lo dimostra il fatto del respingimento di molte persone per il completo esaurimento dei posti in sala. Un vero peccato.
Daniele Pinzoni