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Istituto Superiore Sanità: “Quarta ondata? Dipende…”. Intanto ieri “No Pass” in piazza

5.696 nuovi contagi nelle ultime 24 ore. I nuovi casi erano stati 4.552 il giorno prima. Si parla di "Quarta ondata" di Covid in Italia.

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L’epidemia di Covid-19 in Italia è in una fase “delicata”, con la variante Delta del virus che sta facendo schizzare i contagi sia pure a fronte di un rallentamento della velocità di crescita delle nuove infezioni che, però, non è uniforme sul territorio nazionale.
Per questo, il ministro della Salute Roberto Speranza ribadisce la necessità di mantenere una posizione di prudenza e cautela.
Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro avverte invece che, in ogni caso, il verificarsi o meno di una quarta ondata di contagi “dipende…”. Da cosa? “Da noi e dai nostri comportamenti”.
Un invito a tenere alta l’attenzione basato anche sui numeri quotidiani dell’epidemia, che si mantengono in generale pressoché stabili continuando a evidenziare un aumento dei contagi.
Sono infatti 5.696 i nuovi positivi individuati nelle ultime 24 ore, rispetto ai 4.552 di ieri.
Sono invece 15 le vittime in un giorno, mentre ieri erano state 24, con il totale dei morti che ha superato quota 128mila.
Il tasso di positività è del 2,3%, in aumento rispetto al 1,9% di ieri.

Rispetto alla situazione negli ospedali, sono 183 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid, 6 in meno rispetto a ieri, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 1.685, 74 in più rispetto a ieri.
E’ “evidente – spiega Speranza – che le varianti, anche la Delta, ci consegnano un quadro delicato che ci costringe alla massima cautela. Ma chi paragona questo momento a fasi precedenti commette un errore”.
La grande differenza rispetto al passato, rileva il ministro, è infatti rappresentata dalle vaccinazioni, che “ci aiutano ad affrontare in modo diverso questa stagione, ma abbiamo bisogno – avverte – di tenere ancora un livello di massima attenzione, cautela, prudenza”.
Quanto al rischio di una quarta ondata di contagi, molto è legato ai comportamenti individuali, è il monito del presidente dell’Iss.
La quarta ondata, ribadisce, “dipende molto da noi. Il virus continua a mutare e circolare” ma “la capacità di controllarne la diffusione dipenderà da due fattori: dalla nostra capacità e volontà di vaccinarci e dalla capacità di mantenere quelle precauzioni e attenzioni che possono rallentare in modo decisivo la circolazione virale”.
Quindi “abbiamo strumenti, se li utilizzeremo, la quarta ondata potremo modellarla”, afferma.
Chiarisce inoltre Brusaferro, “Con questo virus dovremo convivere sapendo di poterlo controllare e fare in modo che produca meno danni possibili in termini di ricoveri e decessi”.
“Quello che possiamo aspettarci – è la sua previsione – è un autunno in cui controlleremo la circolazione”.
Già ora, secondo gli esperti, la velocità con cui i casi continuano ad aumentare sta registrando una decelerazione.
Ma il fatto che la crescita delle nuove infezioni sia meno veloce rispetto a qualche settimana fa non indica, necessariamente, una inversione del trend, come evidenziano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

NO AL GREEN PASS: LE MANIFESTAZIONI IN ITALIA

Fiaccolate in 12 città, da Trento a Palermo, ed altri eventi per dire “no” al Green Pass obbligatorio.
Continuano, in tutta Italia, le manifestazioni per protestare contro la decisione del Governo che dal 6 agosto prossimo ha reso obbligatorio il lasciapassare verde per una serie di attività.
Ieri a Roma circa mille persone erano presenti alla manifestazione indetta dai ristoratori del movimento IoApro.
Le fiaccolate serali, svolte in contemporanea anche a Milano, Torino, Bologna e Padova, con cartelli del tipo “Green pass misura dittatoriale” oppure “Noi siamo gli yes freedom”, sono state organizzate dal “Comitato libera scelta“, una onlus composta da “liberi cittadini” che, come afferma sul proprio profilo Facebook, si definisce “apartitica, apolitica, aperta a chiunque intenda sostenere la piena libertà di scelta in materia sanitaria”.
All’evento di Roma però, in piazza del Popolo, con almeno un migliaio di persone dietro allo striscione “Uniti per la libertà di scelta, contro ogni discriminazione”, hanno annunciato la loro presenza anche alcuni parlamentari via web.

Video: momenti di tensione tra manifestanti “no pass” e giornalisti.

Si tratta, tra gli altri, dei leghisti Bagnai, Siri, Borghi e Pillon; ex M5S Paragone e Vittorio Sgarbi.
Gli organizzatori hanno incassato l’appoggio di Paolo Becchi, l’ex ideologo del Movimento che si è allontanato da Grillo nel 2015, che ha postato un video sulla pagina Fb del Comitato.
“Siamo una minoranza molto combattiva – afferma nel messaggio – che resiste. Vogliono fare apparire la situazione come una contrapposizione tra ‘no vax’ oscurantisti e reazionario e i ‘pro vax’ che invece sarebbero i progressisti. I no vax vengono umiliati, derisi, trattati in modo indicente. Si vogliono discriminare persone attraverso l’uso del green pass: avremo cittadini di serie A e altri di serie B. Si comincia dalla tazzina di caffè e non si sa dove si va a finire. La china scivolosa che si sta prendendo dove si ferma? Poi sarà la volta delle scuole e delle università”.


 

Per tutta la giornata, comunque, sono stati svolti controlli ai caselli per scongiurare la presenza di “infiltrati” di movimenti e gruppi, dall’estrema destra agli antagonisti alla manifestazione romana.
Una iniziativa che si lega a quanto detto nei giorni scorsi dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che aveva affermato che il Viminale segue con molta attenzione le iniziative dei “No Green Pass” affidando i controlli anche a Digos e Scientifica.
A Milano sono state tre le manifestazioni svolte in giornata.
Oltre la fiaccolata in piazza della Scala, nel pomeriggio circa una cinquantina di persone si sono ritrovate in piazza Fontana.
Per il comitato ‘Liberi di scegliere’, il nuovo idolo è Giuseppe De Donno, l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova che per primo l’anno scorso aveva iniziato la cura del Covid con le trasfusioni di plasma iperimmune, suicidatosi ieri.

Diversi, infatti, i tributi e le dediche riservate al medico, definito “un eroe che ha nobilitato la medicina nel periodo più buio”.
Ma non sono mancanti i cori contro i giornalisti.
A Torino una manciata di manifestanti si sono date appuntamento in piazza Castello, a Torino, per un presidio.
“Figliuolo, Draghi, Speranza, Burioni, Bassetti giù le mani dai nostri figli”, recita lo striscione esposto. Per chi è sceso in piazza dai manifestanti il Covid non è altro che “un’influenza più aggressiva delle altre” e “il vaccino fa male e uccide”.

Morto suicida ex primario, aveva “scoperto” terapia con trasfusioni contro il virus

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