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Intellettuali e Artisti servi del Potere. Di Apostolos Apostolou

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Intellettuali e Artisti servi del Potere. Di Apostolos Apostolou
Il potere stesso si fonda in gran parte sull’insulto pubblico all’intelligenza e alla ragione. Le tattiche di dissimulazione sono opera dei governi. E tutti conosciamo che oggi ci governano in termini di aperto ricatto.

Che cosa è successo con la storia? La storia ha dato il meccanismo che produce eventi recuperati. Tempo fa si parlava del silenzio delle masse, oggi le masse agiscono. Anni fa le masse recitavano meravigliosamente la parte della loro servitù volontaria, oggi le masse lavorano sul recupero della storia. Esse hanno capito che il politico è virtualmente il recupero. Ma anche hanno capito che possono dare un nuovo gioco alla storia altrettanto eccitante di quello delle fluttuazioni borsistiche, è quello in cui si fanno ballare le idee, (gli avvenimenti) con una insostenibile leggerezza. Sono state demoralizzate e deologizzate (le idee) per farne la preda vivente del calcolo del recupero,(o meglio della probabilità che esprime il recupero) con la stessa immoralità degli speculatori del mercato.

Oggi gli intellettuali parlano di economia, di politica, di società con rapporto non con il popolo ma con moltitudine. Non hanno capito il ribaltamento sistematico. Cioè che lo spirito stesso si rivolta contro la sinergia, contro l’omogeneizzazione dei circuiti.

Cosi gli intellettuali sono fedeli in filosofia ad Hegel, quando lui diceva: “ Troviamo nella vita, in se stessa mobile, ciò che è morto”. Il morto oggi è la moltitudine di cui parlano con grande enfasi gli intellettuali. Tornano al passato.

Il termine “moltitudine” (dalla posizione hobbesiana quando lui parla di “rex est populus”, alla tradizione marxista – quando la tradizione marxista riferisce alle masse – dicendo: “sono le masse che hanno la storia” e naturalmente la filosofia spinoziana che non accetta la massa) diventa la trappola della liberazione politica. La moltitudine ha un destino di compiacenza.

Gli intellettuali parlano di moltitudine e economia, di moltitudine e politica, di moltitudine e società e non possono vedere il destino della compiacenza della moltitudine. Non possono vedere il carattere di anti-individualismo che esprime la moltitudine (o le masse).
Molte volte nella storia gli intellettuali e gli artisti erano i sostenitori del potere. Sostenitori o parassiti? Possiamo vedere alcuni esempi:

– Isocrate, (436 a.C. – Atene, 338 a.C.) fu il primo insegnante di scrittura, rettore ateniese, uno dei maggiori maestri di retorica e un educatore degli individui che avrebbero formato la nuova classe dirigente. Fu filomonarchico, amico con il tiranno Dionisio di Siracusa con cui ebbe corrispondenza per anni.

– Pindaro (Cinocefale, 518 a.C. circa – Argo, 438 a.C. circa) è stato un poeta greco antico, tra i maggiori esponenti della lirica corale. Era inneggiatore del tiranno Ierone di Siracusa.

– Aristotele il grande filosofo. Dopo la morte di Platone, nel 347 a.C., Senocrate e Aristotele si recarono ad Asso sotto il patrocinio di Ermia. Aristotele vi fondò la sua prima scuola filosofica e sposò Pizia, la figlia adottiva e nipote di Ermia. Le città di Ermia furono tra quelle che si ribellarono al dominio persiano. Ermia (… – 341 a.C.) fu un politico persiano, anche tiranno, governò su Atarneo e Asso, in Asia Minore. La prima menzione di Ermia è indicata come schiavo di Eubulo, un banchiere della Bitinia che governò Atarneo. Ermia ottenne la libertà ed ereditò il comando su Atarneo. A causa della sua politica, il suo controllo fu esteso ad altre città vicine, come ad esempio Asso, in Asia Minore. Aristotele lavorava per un’alleanza tra Filippo II di Macedonia in Grecia e Ermia.

– Senofante fu scrittore greco, nato ad Atene intorno al 430 avanti Cristo e morto a Corinto intorno al 355 circa, credeva che Ciro il Grande ( 590 a.C. – Iassarte, 530 a.C.- è stato imperatore persiano e discendente di Ciro I di Persia, membro di quella stirpe dei Teispidi che da qualche tempo controllava la Perside) provenisse dagli Dei.

– Polistrato filosofo (3° sec, a,C) Fu capo della scuola epicurea. Dopo Ermarco ha giustificato il saccheggio e la completa rovina di Corinto da Mummio.

– Posidonio di Apamea (135-150 a, C) filosofo, scienziato, stoico, geografo, etnografo, ha encomiato lo stratega Pupieno.

– Polidio (Megalopoli, 206 a, C circa – Grecia 124 a. C.) ha encomiato la guerra punica e il periodo dell’imperialismo Romano.

– Tiziano dal 1530 era cortigiano dell’imperatore Carlo V. Carlo V, regnava come sovrano sanguinario dell’Europa e poi Tiziano fu anche cortigiano del figlio Filippo II.

– Velasquez, era cortigiano – adulatore, del sovrano Filippo IV di Spagna.

– Giambattista Tiepolo, ha dipinto Giovane Giorner (1647-1722) doge che si presenta come Poseidone Dio del mare.

Leonardo da Vinci ha vissuto i suoi ultimi anni di vita fino al 2 maggio 1519 (anno della morte), ospite del sovrano Francesco I.

– Voltaire: Il nome di Voltaire è legato al movimento dell’illuminismo. Era ospite di Federico II, ammirava la politica di Federico II, e lo chiamava Pericle e Demostene. Era razzista e sosteneva che i neri non sono uomini. Scriveva: «Εt ils n’ont d’homme que la stature du corps, avec la faculté de la parole et de la pensée dans un degré très éloigné du nôtre. Tels sont ceux que j’ai vus et examinés»: Essai sur les moeurs.

– Diderot, ha encomiato Caterina la Grande di Russia, e ha ricevuto stipendi per oltre 50 anni per le sue adulazioni.

– Montesquieu, si manifestò come ammiratore degli imperatori romani nella sua opera “Grandezza e decadenza dei Romani”.

– Immanuel Kant con la sua opera Per la pace perpetua, sostiene l’abolizione degli Stati-nazione e la creazione di un governo globale. Istituzioni sovranazionali come le Nazioni Unite e l’Unione europea rappresentano i suoi ideali e i modelli. Un governo e una moneta. Anche encomiatore di Louis XVI, e avversario della rivoluzione. Anche era razzista e sosteneva che i neri sono il popolo più stupido del mondo. Scriveva: «Die Negers von Afrika haben von der Natur kein Gefühl, welches über das Läppische stiege»

– Hume collaboratore della potestà. Cosi nel 1763 fu segretario dell’ambasciatore lord Hertford. Fu accolto con grande favore dai rappresentanti della cultura illuministica. Nel 1766 tornò in Inghilterra insieme con Rousseau, ma l’amicizia fra i due fu di breve durata e terminò con una clamorosa rottura. Nel 1767 fu a Londra come sottosegretario al ministero degli Esteri. Si dimise l’anno dopo per ritirarsi a Edimburgo, dove morì nel 1776. Era razzista e scriveva: «I will say, then, that I AM NOT NOR HAVE EVER BEEN in favor of bringing about in any way the social and political equality of the black and white races—that I am not, nor ever have been, in favor of making voters or jurors of negroes, nor of qualifying them to hold office, nor to i n t e r m a r r y with White people; and I will say in addition to this that there is a physical difference between the White and black races which will ever FORBID the two races living together on terms of social and political equality. And inasmuch as they cannot so live, while they do remain together, there must be the position of superior and inferior, and I, as much as any other man, am in favor of having the superior position assigned to the White race»: 4th Lincoln-Douglas debate, 18 ix. Collected Works, V.3.pp 145-146

Poi altri come Baldassare Castiglione (1478-1529) che diceva che il sovrano è come il sole. Nel 1562 Francesco Sansovino scriveva che i dogi provengono dal Dio. Nel 1524 Giangiorgio Trissino sosteneva che il sovrano è il Dio della terra. Montaigne sosteneva che l’umanismo è una falsa ideologia. Tomas Mann (1875-1955) ha encomiato la guerra nel 1914 (Considérations d’un apolitique). Il tedesco Paul Lagarde nel 1878 e il professore Eugen Dufring nel 1881 hanno organizzato la teoria ati-semita. Carl Gustav Jung ha celebrato quando la notte del 10 maggio 1933, fu lo scenario di un grande rogo in cui si bruciarono migliaia di libri di autori censurati dai nazisti. G. Flaubert ha scritto nel 1871 che le masse sono rudi, (Correspondance, Paris.1981.p,342) anche Knut Hamsun e Nietzsche credevano che la folla è un gregge docile.

Intellettuali e artisti molte volte hanno encomiato il potere, e hanno giustificato politiche che erano autoritarie. Erano cortigiani, (adulatori), ammiratori e sostenitori e parassiti del sistema. Per molte volte gli intellettuali e gli artisti sono anche invitati a una gigantesca caccia ai miti e alle idee e con le armi di cartone della speculazione pura diventano i servi del potere.

Servono il potere – e i segni del potere – profondamente e scambiano la sovranità sulla vita del popolo.

Apostolos Apostolou
Docente di Filosofia

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