Questa volta la dipendenza alcolica si è manifestata nel modo peggiore. Una insegnante di un istituto superiore di Treviso, fortemente alterata dall’abuso di alcol assunto a scuola, si è resa protagonista di una sgradevole vicenda che ha coinvolto studenti e colleghi.
Aveva bisogno di litigare, di sfogare le conseguenze dell’alcool che non è riuscita a controllare e proprio durante l’ultimo appuntamento della settimana dello sport organizzata in tutte le scuole d’ Italia (una occasione per mettere insieme docenti studenti e genitori, un viatico per la comunicazione e la solidarietà), si è lasciata andare.
L’insegnante ubriaca ha manifestato tutto il suo malessere mettendosi prima a discutere a voce alta, e poi a litigare con i ragazzi: i colleghi, preoccupati, sono intervenuti e han tentato di calmarla, comprendendo di trovarsi di fronte ad una situazione umana molto delicata, che mostrandosi ai ragazzi, ha disorientato e messo in moto tutta la scuola.
Niente da fare, solo l’arrivo del 118 che ha trasportato la docente in ospedale ha interrotto quella situazione aggressiva e insieme penosa. In un primo momento la professoressa si era rifiutata di seguire i paramedici che hanno insistito fino a convincerla che era necessario curarla, aiutarla a riprendersi. Così è stato e dopo l’assunzione dei farmaci del caso e qualche ora di buon riposo, la professoressa è stata dimessa recuperando tranquillità e ragionevolezza.
Purtroppo, a posteriori sono in molti a conoscere il problema dell’insegnante e pare che altre volte sia dovuta ricorrere ai ripari in ospedale per disturbi legati al suo problema.
Al di là delle conseguenze che la scuola penserà di adottare in merito, rimane il fatto che l’alcolismo è una vera e propria malattia che ha bisogno di interventi farmacologici e psicologici e i medici specializzati su questa dipendenza sanno che il soggetto che ne soffre ha bisogno di un intervento attento, che coinvolge anche la famiglia.
Più che di giudizi e provvedimenti, la docente ha bisogno di aiuto.
Andreina Corso